Guerra dei mitili nel golfo di Pirano

I croati ampliano gli allevamenti violando lo status quo imposto dall’accordo con Lubiana del 2009

TRIESTE. Sotterranea, invisibile ma non per questo meno preoccupante, la tensione nel golfo di Pirano per la irrisolta questione confinaria tra Slovenia e Croazia non si placa. E, ancora una volta, è la pesca che fa fibrillare gli animi. I mitilicoltori croati, infatti, hanno ampliato la coltivazione di ostriche davanti a Kanegra violando, secondo gli sloveni, l’accordo tra Lubiana e Zagabria le quali, nelle more del giudizio della Corte arbitrale internazionale dell’Aja sui confini nel golfo di Pirano, si sono impegnate a non toccare l’area confinaria e di non pregiudicare il confine.

La questione tra Slovenia e Croazia, che ha avvelenato gli animi tra i due Paesi fin dalla proclamazione dell’indipendenza, dovrebbe esere definitivamente chiusa, secondo alcuni analisti, già entro la metà dell’anno in corso quando sarà emanato il responso dai cinque giudici che compongono la Corte arbitrale dell’Aja.

Nell’attesa, come dicevamo, sono ancora i temi legati alla pesca a infiammare gli animi. Basta un colpo d’occhio al tratto di mare davanti Kanegra per vedere come gli impianti di mitilicoltura si stiano ampliando. E questo, come riporta il sito della Rtv Slovenija, per mano del pescatore di Umago, Vladimir Baši„ il quale ha raccontato di aver, per ora, collocato un terzo delle nuove strutture di allevamento e di aver ottenuto senza problemi una concessione di due ettari di mare dalla Regione Istria per quanto riguarda l’allevamento di ostriche. Ma c’è di più. Anche la cooperativa di Umago “Sargus” è intenzionata ad ampliare la prossima primavera le colture di mitili da affiancare agli allevamenti di telline già attivi da anni. La cooperativa ha ottenuto due concessioni alle quali si devono aggiungere altre due che, a detta dei pescatori locali, sono state concesse a due fratelli del posto.

Come sopra evidenziato, esiste dell’accordo sloveno-croato sull’arbitrato internazionale relativamente ai confini marini e terrestri dei due Stati, sottoscritto nel 2009, non solo la calusola di rispettare lo status quo, ma vi si legge anche che la Corte internazionale dovrà altresì stabilire modi e regimi relativi allo sfruttamento delle risorse marine dell’area. Quindi questo concedere concessioni ai maricoltori croati dell’area confinaria senza alcun problema potrebbe costituire un grosso problema tra i due Paesi ancora “sub iudice” internazionale per quanto concerne la divisione del golfo di Pirano. Il problema è stato sollevato da un imprenditore sloveno che opera nel settore. Sarebbe intervenuto, dopo la denuncia, anche un ispettore della pesca croato che avrebbe però evidenziato come la situazione, per le autorità croate e regionali istriane, sia perfettamente legale e a norma. E di questo, dicono i pescatori di Umago, sono perfettamente informati sia Lubiana che a Zagabria.

E proprio al ministero degli Esteri di Lubiana gettano acqua sul fuoco della polemica, affermando che l’arbitrato è in dirittura d’arrivo per cui sarebbe adesso controproducente innescare nuove tensioni.

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