Guerra del Terrano La Slovenia si prepara a ricorrere all’Europa

Il ministro di Lubiana: vino croato in vendita dopo il divieto Ma Jakovci„: ingiustizia, potremmo denunciare Bruxelles

POLA. Dopo che la Slovenia è riuscita a tutelare la denominazione del Terrano istriano strappandola ai produttori della parte croata della penisola, Lubiana ora richiama Zagabria per il mancato rispetto del divieto di commercializzazione del vino, scattato il 30 giugno; ed è pronta a rivolgersi anche alla Commissione europea per tutelare quelli che considera i propri interessi. In questo senso va intesa la dichiarazione del ministro dell'Agricoltura sloveno Dejan Zidan alla fiera agricola di Lubiana, riportata dal Delo. Zidan ha parlato di imminente vittoria definitiva della Slovenia nella guerra per il terrano. «Il terrano istriano dei produttori croati - così Zidan - è rimasto in vendita anche dopo il 30 giugno, data in cui è scattato il disco rosso, per cui dobbiamo far presente alla Croazia che le regole non vengono rispettate. E avvertiremo anche la Commissione europea».

Ma sugli ultimi sviluppi nel confronto sul terrano tra Slovenia e Croazia, va registrata anche una lettera dell'europarlamentare istriano Ivan Jakovci„ indirizzata al Commissario europeo per l'agricoltura Phil Hogan. Nella missiva Jakovci„ ricorda a Hogan di avere già inviato a Bruxelles la documentazione che conferma la coltivazione plurisecolare del terrano sul territorio dell'Istria sotto la Croazia. «La tutela della denominazione da parte slovena nel 2004 - dice Jakovci„ - ha rappresentato una grande ingiustizia per i produttori istriani che non possono più piazzare il loro prodotto con il nome originale». Jakovci„ invita quindi il Commissario Hogan a costituire un gruppo di esperti internazionali con il compito di trovare una proposta accettabile per le parti in causa, sulla fruizione del nome terrano. «I nostri amici in Slovenia e nella Commissione europea sanno molto bene che il terrano si coltiva da secoli in Istria - così ancora Jakovci„ - per cui se i giochetti politici avranno più potere dei fatti siamo disposti anche a denunciare la Commissione europea pur di non vedere alterate le nostre tradizioni e la nostra storia». Sulla stessa linea di pensiero il presidente dell'Associazione Vinistra Nikola Benvenuti: «Già da tre anni - dice - i nostri produttori di terrano subiscono forti danni per il timore di venir multati. La Commissione europea deve trovare una soluzione quanto più urgente, altrimenti finiremo in tribunale». (p.r.)

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