Ha tradito la fiducia di anziani, amici e testimoni di nozze degli stessi genitori
le testimonianze
«Quello che ci auguriamo è che questo calvario lungo 5 anni e di cui portiamo le cicatrici non sia stato vano». Le vittime del Caso Visintin hanno davvero poca voglia di festeggiare. Tirano un sospiro di sollievo per l’esito della vicenda, per loro positivo sotto il profilo penale, ma assicurano che i segni di quanto hanno subito li porteranno dentro per sempre.
Rispetto al “filone pordenonese” dell’inchiesta, le vittime isontine in molti casi erano persone anziane, amici di famiglia o addirittura testimoni di nozze dei genitori. «È stata carpita la fiducia di persone care, per questo la guardia è stata più bassa ed è stato uno choc capire che cosa stesse succedendo – è una delle testimonianze raccolte –. Perdere i risparmi di una vita o ritrovarsi nell’elenco dei cattivi pagatori per colpa di qualcun altro è un’umiliazione e una sofferenza che non augureremmo al peggior nemico. Ora cerchiamo di ricominciare. E speriamo solo che il nostro caso possa aiutare le persone a tenere gli occhi aperti».
Se il “filone goriziano” della vicenda Visintin ha coinvolto 11 vittime, quello pordenonese (che i giudici hanno di fatto accorpato al caso isontino definendo negli atti una “unicità del disegno criminoso” ) si era concluso nel 2015. Abusivismo finanziario e truffa aggravata, 29 capi di imputazione che, incrociati e moltiplicati per effetto del concorso, diventavano 58. Quasi 5 milioni di euro movimentati, perlopiù annullati in partite di giro; 700 mila, dei risparmiatori, utilizzati per la sponsorizzazione della sua squadra di calcio a 5. Nessun “tesoretto” all’estero o in Italia. Uno dei pochi casi in cui l’abusiva raccolta di denaro è punita con una pena molto severa. Pierpaolo Visintin, sino al febbraio 2013 mandatario della Hypo Bank Alpe Adria di Tavagnacco – aveva scelto la strada del patteggiamento, assistito dal legale Roberto Cianci. «Non un ammissione di colpevolezza – aveva sempre dichiarato –. Il mio assistito ha ammesso le proprie responsabilità per fatti marginali rispetto a quelli descritti».
Quanto ad eventuali risarcimenti, le parti offese hanno scelto strade differenti nel disperato tentativo di recuperare quanto perduto. C’è chi ha provato ad ottenere giustizia tirando in ballo proprio gli istituti di credito dove Visintin ha operato, e chi invece ha scelto la strada della causa civile contro lo stesso promotore finanziario. —
L.M.
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