Hack: «Spendo tutte le ferie per fare Riki Malva»

Ferragosto di lavoro per Margherita Hack e per Sandro Davia, noto come el mago de Umago

TRIESTE

Con un mare così bello e il Carso a pochi passi non serve andare in vacanza». Parola di Margherita Hack, la scienziata delle stelle, che non ci ha pensato su nemmeno un attimo di lasciare la città per andare a riposarsi da qualche altra parte. E non è certo per una questione di età, perché, e lo dice quasi scherzando, «lavoro più ora che sono in pensione – Margherita Hack è stata ordinario di Astronomia dal 1964 al 1992 ed è professore emerito dal 1998 – e quindi resterò a Trieste». E poi la città non si svuota più come un tempo, quando l'esodo di massa in agosto lasciava dietro a sé il deserto. Così la sera, anche in questi giorni, si vedono tanti triestini passeggiare a Barcola o in centro. Per chi resta in città c'è l'imbarazzo della scelta, dal concerto alle serate di cinema d'essai, ma anche le tante sagre e feste popolari. A farne le spese, se così si può dire, sono quelli che allietano le serate dei triestini con spettacoli musicali o di cabaret tipicamente made in Trieste, anzi in triestin. E' l'universo dei comici, dei cantautori e degli showman che in questo periodo hanno l'agenda stracolma di impegni tra una sagra e l'altra. Come Sandro Davia in arte el Mago de Umago che per una volta a Ferragosto è libero. «Sono già stato in vacanza a luglio – racconta – e ho lavorato fino a domenica. Questi sono periodi in cui sono sempre impegnato quindi le vacanze le programmo prima». Per el mago de Umago, finite le serate all'insegna del divertimento, a settembre si riprende con il lavoro: «Son el bidel più precario de Trieste e me ne vanto – spiega. In un anno cambio anche diversi istituti e sono sempre in attesa di un contratto, questo va avanti ormai da sei anni».

Lavora alla Pittway come operaio Enrico Marchesi e anche per lui agosto è sinonimo di sagre e feste. Ma tutti lo conoscono come Riki Malva e con i suoi video spopola su Facebook e Youtube grazie alle parodie dei grandi successi della musica pop internazionale, riproposti rigorosamente in dialetto. Super richiesto nelle sagre, sarà il protagonista questa sera, assieme a Theo la vecia (Matteo Verdiani), a Barcolissima, con i classici Vaca Straca versione “rivisitata” della celebre Waka Waka di Shakira o la più recente L'ovo za duro che fa il verso a Danza Kuduro di Don Omar o, per restare in tema, Go ciolto ferie doman. «Di solito – spiega Riki Malva – la prima parte della serata la dedichiamo alle parodie di canzoni degli anni sessanta e poi quelle più recenti per un pubblico più giovane. La scaletta però la inventiamo sul momento. L'altra sera una bambina mi ha chiesto di cantare Heidi e così, con Theo la vecia, ho deciso che ogni volta canteremo una canzone dei cartoni animati l'originale però. Niente vacanze quindi, le ferie le uso per fare le serate che ultimamente sono sempre di più, è un hobby che faccio per divertimento».

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