I 90 anni di Sergio Tavano tra cultura, calcio e famiglia

Sergio Tavano compie domani 90 anni. Una vita dedicata allo studio della storia e della filosofia, dell’arte e della storia locale, e soprattutto all’impegno per la sua massima divulgazione.
La prima pagina di questo racconto, di buona norma, dovrebbe riportare una data, quella del 13 marzo 1928. Un martedì. Ma le buone norme, ogni tanto, è il caso di ignorarle e procedere d’istinto. Ecco allora che questa storia, per riuscire nel difficile compito di raccontare in poche parole chi è Sergio Tavano, già premio “Santi Ilario e Taziano” 2007, è meglio farla cominciare nel 2012, a Gorizia. Più precisamente, il 18 maggio ai Giardini pubblici, ripopolati in quei giorni, come ogni anno, dal pubblico di “èStoria”, dove la presenza del nostro professore tra i relatori è una costante indiscutibile.
Quell’anno, però, l’orario fu inconsueto. Tavano prese parola in seconda serata, alle 22. Facile, visto l’orario, immaginare una tenda Apih praticamente deserta. Tutt’altro. Quando parla il professore non c’è orario che tenga. Eccola qui l’immagine che stavamo cercando, la platea da tutto esaurito nella calda notte di una primavera goriziana. Eccolo qui l’affetto della città nei confronti di uno dei suoi figli prediletti.
Goriziano doc, Sergio Tavano si è laureato alla facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Trieste, discutendo con il relatore Mario Mirabella Roberti una tesi dedicata all’Archeologia cristiana. Dall’Università non se n’è mai andato, assumendo subito l’incarico di assistente e, poco dopo, di docente di Storia dell’arte bizantina e di Archeologia e storia dell’arte paleocristiana e altomedievale, cattedra mantenuta fino al 2000, facendo nel frattempo la spola con l’Università di Udine, dove insegnò tra il 1973 e il 1977.
Profondo il legame con Aquileia, Grado e con la Gorizia multiculturale a cavallo tra Otto e Novecento. Nel 1957 il matrimonio con Lucia Medeot, maestra elementare, mancata nel 2015.
Nel 1958 la coppia dà al mondo la primogenita, Cecilia, oggi apprezzata docente al liceo classico “Dante” di Trieste, a lungo insegnante di Lettere al liceo “Slataper” di Gorizia, mentre nel 1964 nasce Carlo.
Il professore ha all’attivo oltre un migliaio di pubblicazioni tra libri, articoli e interviste. Il suo curriculum professionale è vastissimo, e il pubblico lo conosce soprattutto per questo. Ma guai pensare che l’elenco delle passioni di Sergio Tavano possa esaurirsi allo studio. Oltre al lato accademico, esiste un vivace lato umano che sfocia anche nella popolarissima passione per il pallone, e in particolare per la Vecchia Signora, la Juventus che la scorsa settimana gli ha già fatto un primo regalo di compleanno con la qualificazione ai quarti di finale di Champions League. È innamorato delle nipoti Francesca e Anna, ama Dante, la musica classica (l’autore di riferimento è Bach) e la grande opera lirica, ma anche la montagna. Ancora oggi, quando può, si concede qualche bella camminata. Non disprezza un buon calice di vino, al punto da valergli il soprannome di “Professor Ribolla” per la competenza con cui partecipa alle degustazioni dell’Enoteca di Cormòns e dei tanti amici produttori.
I suoi familiari hanno il piacere di apprezzarne anche l’abilità al paiolo, dove si diletta con ottimi risultati alla preparazione di una polenta che, a giudizio di chi l’ha assaggiata, è sopraffina. Di recente si è avvicinato alla storia della Rosa di Gorizia e dell’antica enologia goriziana. Chissà che non siano questi i temi della sua prossima ricerca da presentare, magari, alla prossima edizione del festival èStoria.
La festa di domani l’ha organizzata lui stesso, in famiglia e con gli amici più intimi. Alle 18 il genetliaco sarà ricordato durante la messa nella sua parrocchia di San Rocco.
Buon compleanno, professore!
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