I carabinieri: «Manca la via per i caduti di Nassiriya»
RONCHI DEI LEGIONARI. Una proposta che alcuni cittadini, affiancati dalla sezione cittadina dell'Associazione nazionale carabinieri, avevano avanzato poche settimane dopo l'attentato del 2003. C'era stato l'assenso dell'allora sindaco Livio Furlan, ma sino ad oggi nulla è stato fatto. Nemmeno durante l'amministrazione del sindaco Roberto Fontanot non si mosse nulla. Così ci riprova, il presidente della sezione di Ronchi dei Legionari dell'associazione nazionale carabinieri, Costantino Zulini, il quale chiede che venga esaminata la proposta di dedicare una via, una piazza o un luogo o bene pubblico ai caduti civili e militari uccisi nell'attentato del 12 novembre 2003 nella base di Nassirya in Iraq. Un’ autocisterna irruppe all'interno della base esplodendo e provocando la morte di 28 persone tra i quali 19 italiani di cui 12 Carabinieri. Una proposta che già era stata avanzata, negli anni passati, dal suo predecessore. «Mi dispiace - aveva scritto Mario Biasini rivolgendosi al primo cittadino - che non si sia tenuto conto della nostra proposta e che non si sia pensato a queste persone, cadute per la Patria e che non solo carabinieri, ma anche militari e civili». Biasini aveva riproposto l'idea di intitolare ai caduti in terra irachena l'attuale via del Macello, arteria lungo la quale, tre le altre cose, sorge la caserma dell'Arma. Nel febbraio del 1989 era stata avanzata alla municipalità ronchese una simile richiesta che riguardava la volontà di intitolare una strada a Salvo D'Acquisto e la proposta fu accolta in tempi brevi. Non è lo stesso, purtroppo, per i caduti di Nassiriya, visto che sono anni che viene sollecitata l'amministrazione comunale a dare una risposta mai arrivata. Una proposta che alcuni cittadini, affiancati dalla sezione cittadina dell'associazione nazionale carabinieri, aveva avanzato poche settimane dopo l'attentato del 2003. Non resta che sperare in una presa di posizione precisa della nuova giunta guidata dal primo cittadino Livio Vecchiet che possa in questo modo venir incontro alle legittime aspettative di chi vuol rendere omaggio a chi ha sacrificato la propria giovane vita lontano dai confini nazionali. (lu.pe.)
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