I giovani e lo sballo: cresce il consumo di alcol e “coca”

Lo rivela una sondaggio condotto tra 900 allievi di cinque scuole superiori In famiglia si dialoga sempre meno. Aumenta invece il culto della forma fisica
20090730 - TORINO - HUM - ALCOL VIETATO AI MINORI DI ANNI 16. Ragazzi all'interno di un locale di piazza Vittorio a Torino, uno dei luoghi di ritrovo dei giovani oggi 30 Luglio 2009. ANSA / TONINO DI MARCO / i51
20090730 - TORINO - HUM - ALCOL VIETATO AI MINORI DI ANNI 16. Ragazzi all'interno di un locale di piazza Vittorio a Torino, uno dei luoghi di ritrovo dei giovani oggi 30 Luglio 2009. ANSA / TONINO DI MARCO / i51

di Vanessa Maggi

Adolescenti combattuti tra vizi e virtù, affascinati dal rischio, ma anche preoccupati della forma fisica. Giovani impegnati nelle attività sportive, eppure spesso attratti da un utilizzo del tempo libero lontano dai concetti di sicurezza e salute. Questi, in sintesi, i campi dell’indagine che la Provincia ha condotto insieme alla Federazione italiana di atletica leggera (Fidal) e il Gruppo di ricerca sull’educazione alla salute (Gres) dell’Università, attuando un’approfondita ricerca sugli stili di vita e la percezione del pericolo espressi dagli adolescenti scolarizzati. I risultati del progetto, denominato “Sport pulito giovani 2010-‘11”, hanno dato vita ad un report dal titolo “Prevenzione, giovani e sport pulito”, presentato ieri nel corso di un convegno organizzato al liceo Galilei. Una ricerca durata un anno, che ha coinvolto 900 studenti di età compresa fra 14 e 23 anni e di cinque scuole superiori di Trieste: Volta, Galilei, Dante, Deledda e Nautico.

I ragazzi hanno compilato un nutrito questionario (costituito da 800 quesiti), anonimo e organizzato sotto forma di “intervista strutturata”, in grado di acquisire informazioni su età, livello di scolarizzazione e composizione del nucleo familiare, abitudini negative, cause della sperimentazione di sostanze (ma anche sul luogo e l’occasione). E ancora atteggiamenti stigmatizzanti o permissivi, comportamenti a rischio (come quantità e frequenza d’uso di una certa sostanza, percezione del pericolo, esperienze personali e attività praticate. Tante notizie che hanno trasformato il progetto, nato come un semplice sondaggio, in uno studio scientifico di rilievo, ricco di dati inediti e fondamentali per procedere a una riflessione costruttiva da parte di genitori, docenti, istruttori e tecnici sportivi. Sono infatti emerse la tendenza a perpetuare comportamenti a rischio, una diffusa carenza di autostima soprattutto fra i giovani di sesso maschile e, al contempo, l’alto livello di attenzione dedicata alla forma fisica (l’82% degli intervistati è impegnato quotidianamente in un’attività sportiva). L’iniziazione alle bevande alcoliche è stata registrata al 71% prima dei 16 anni, quella al tabagismo attorno ai 13 e i fumatori, il 53% della popolazione intervistata, hanno una media di 7 sigarette al giorno. È in aumento il consumo di cocaina, in calo il dialogo dentro le mura casalinghe, mentre i ragazzi spesso trovano un referente di fiducia nell’educatore sportivo col quale si sentono maggiormente “liberi”. Ecco il contesto in cui transitano i giovani ed ecco perché è proprio al loro fianco che gli adulti devono procedere, confrontarsi e riflettere sulle cause della presenza e dell’aumento di tali problematiche, facendosi carico di proporre alle nuove generazioni alternative di vita attraenti.

Il congresso di ieri ha visto il coinvolgimento di studenti, insegnanti e genitori, coinvolti nel dibattito con esperti dei diversi aspetti presi in esame: didattico, pedagogico, medico, igienistico, sportivo e sociale. «Il testo, contenitore delle esperienze, dei risultati dell’indagine e di ulteriori contributi scientifici – rilevano Giuseppe Donno della Fidal e Giovanni Modunutti del Gres – è lo strumento per un esaustivo inquadramento dei problemi legati allo stile di vita quotidiano degli adolescenti e per la programmazione di interventi mirati alla promozione della salute e del benessere psicofisico dei ragazzi».

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