I gufi colonizzano Turriaco Una betulla è il loro regno

Hanno scelto l’albero di una villetta in via Cosani proprio a ridosso della strada La famiglia: «Puntuali come sempre, restano un mese». Quest’anno 8 esemplari 
Bonaventura Monfalcone-13.11.2018 Gufi a Turriaco-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-13.11.2018 Gufi a Turriaco-foto di Katia Bonaventura

TURRIACO

Puntuali, come accade ormai da quattro anni a questa parte, alcuni gufi comuni sono atterrati sulla betulla nel giardino di una villetta all’incrocio tra via Cosani e via Marconi, nel pieno centro di Turriaco, a ridosso della via forse più trafficata. Né il transito delle automobili né l’andirivieni nell’abitazione sembrano scomporre gli esemplari mimetizzati tra le fronde dell’albero, ancora ricco di foglie e che, a inizio settimana, erano otto.

L’immobilità però non è totale, quando ci si avvicina per osservarli meglio: il capo si muove, in modo impercettibile, gli occhi seguono i visitatori. I gufi, con il loro piumaggio grigio bruno e i caratteristici ciuffi, stazionano in pieno giorno sui rami più alti, confusi contro la corteccia maculata dell’albero, tra le foglie non ancora spazzate via dall’autunno.

Bisogna sapere quello che si cerca per distinguerli contro la corteccia grigia e le ombre del fogliame: grazie alla livrea di colore bruno macchiettato la mimetizzazione è pressoché perfetta. Idelba Berarnardi, che abita nella villetta, e il figlio Andrea Cosma hanno accolto con gioia il ritorno della famiglia di gufi. «Di solito arrivano a inizio novembre e si fermano almeno un mese», spiega la proprietaria dell’abitazione. «Sì, ci fanno questa sorpresa davvero inusuale e noi cerchiamo di non disturbarli», aggiunge Cosma, guardando tra le foglie l’unico esemplare che ieri mattina faceva capolino sull’albero.

Nei giardini delle case attorno le betulle non mancano, ma non pare finora siano state prescelte come dormitorio autunnale, mentre sembra che in pieno inverno qualche gufo comunque stazionasse nella via, ma utilizzando una magnolia. Un albero sempreverde e, soprattutto, dalle dimensioni tali da garantire ai volatili di sentirsi al sicuro, ma in ogni caso vicino alla campagna e ad altre aree di caccia, esclusivamente notturna, di una grande varietà di piccoli animali: topi, toporagni, talpe, scoiattoli, ratti, insetti e uccelli.

Quelli che hanno deciso di prendere casa in questi giorni tra le betulle di via Cosani sono sempre degli esemplari di gufo comune, distinguibili da quelli di gufo reale per le dimensioni ben più ridotte, anche se di tutto rispetto, visto che gli esemplari adulti misurano 35 centimetri ed hanno un’apertura alare di poco meno di un metro.

La presenza di questa specie è ormai stabile nella zona, come quella di altri rapaci di piccole e medie dimensioni, tra cui civette e barbagianni, oltre che, durante il periodo estivo, degli assioli, migratori e che quindi lasciano la zona tra settembre e ottobre. Non è infrequente che i gufi si riuniscano in dormitori sociali durante il periodo autunnale-invernale, mentre d’estate ogni coppia ha il suo territorio, come aveva spiegato l’ornitologo Paolo Utmar, che segue il monitoraggio dell’avifauna per l’Area marina protetta di Miramare, quando i gufi erano comparsi nel pieno centro di Turriaco nell’autunno del 2016. Il gufo comune è comunque una specie che nidifica ed è presente tutto l’anno nel territorio, essendo in prevalenza stanziale. Può capitare che qualche esemplare giovane si sposti in questo periodo dall’alta pianura o dalla montagna, ma niente di più distante. —



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