I monaci rinchiusi a Barbana pregano e curano gli animali

Una novena di preghiera e supplica alla Madonna di Barbana «per la nostra città di Grado e per tutta l’arcidiocesi di Gorizia, ma anche per tutta l’Italia, perché ci liberi dal virus e guarisca tutti gli ammalati! ». I dodici monaci benedettini di Barbana, guidati dal priore del monastero Padre Benedetto de Lyra Albertin, sono pressoché confinati all’isola-santuario di Barbana che, peraltro, è molto ampia con la possibilità di fare delle belle passeggiate.
Solo saltuariamente uno o due di loro raggiunge Grado in motoscafo per fare velocemente la spesa e le varie commissioni. Considerato che in tutta Italia in questo periodo non vengono celebrate le messe, è ovvio che anche a Barbana non ne siano officiate con la conseguenza che i motoscafi di linea che portano di solito i pellegrini a Barbana non sono attivi, nemmeno durante i fine settimana. Quindi Barbana è deserta.
Nell’isola ci sono i monaci e un paio di persone a turno per svolgere, ma non ogni giorno, determinati lavori e compiti. «Siamo riuniti tutti in preghiera alla nostra Madre», aggiunge padre Benedetto che ha spiegato come ogni giorno, dopo il Vespero, recitano una preghiera speciale; poi c’è un canto e quindi una breve litania rivolta alla Madonna di Barbana.
Ricordiamo che i monaci, trasferiti ormai in pianta stabile a Barbana, arrivano dalla Congregação Benedectina do Brasil di Bologna. Ma come trascorrono le giornate i monaci benedettini in questo periodo senza la presenza di fedeli. «In preghiera soprattutto – afferma padre Benedetto – e poi con il lavoro; ognuno ha il suo compito e la sede è veramente molto ampia. C’è tanto da fare». E non solo: «Come nostra abitudine, abbiamo portato a Barbana anche un po’ di animali. Al momento abbiamo diverse galline e due maiali e sono da curare anche questi. Poi ci occupiamo anche dell’orto, del giardino e della natura».
Tutto dovrà essere pronto e predisposto per accogliere i fedeli che, di solito, iniziato a effettuare i pellegrinaggi fin dal mese di aprile. Padre Benedetto aggiunge come ulteriori lavori, che terranno occupati alcuni monaci, ci sono anche quelli artigianali. Realizzeranno coroncine, crocifissi e altri lavori che saranno poi disponibili nel negozio del monastero.
Ma ciò dopo che tutto sarà stato sistemato e attivato per la nuova annata di pellegrinaggi e di visite al santuario della venerata Madonna Incoronata di Barbana. «Ma – conclude il priore – per prima cosa siamo sempre in preghiera per supplicare la Madonna di Barbana, affinché passi prima possibile questo difficile momento».
Parlando di fede, come curiosità, c’è da sottolineare che in occasione del flashmob di questi giorni, tanti gradesi, anche con l’accompagnamento della chitarra, hanno intonato la tanto amata Madonnina del Mare. Un modo per restare attaccati alle proprie tradizioni gradesi e sentirsi parte di una comunità. —
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