I novelli sposi si danno alla fuga

La location è stata a lungo gettonatissima per nozze e foto Oggi però anche le celebrazioni nella chiesa sono in calo

Anche gli sposi snobbano Villa Revoltella. Se la chiesa, dedicata a San Pasquale Baylon, e l’ampio parco fino a una decina di anni fa erano tra le location più amate a Trieste per marito e moglie, che celebravano il rito e poi realizzavano le foto tra i fiori e i giardini, con richieste al di là delle disponibilità e i weekend all’insegna di sposalizi, comunioni e battesimi, ormai non è più così.

Sempre meno coppie scelgono di convolare a nozze qui e gli scatti di rito nel verde appartengono ormai agli album di chi è salito all’altare parecchio tempo fa. Anche sul fronte delle altre cerimonie il sito non risulta più molto gettonato. È la stessa Diocesi di Trieste a confermare il trend negativo. «Concorrono diversi fattori - spiega don Ettore Malnati - in primis va detto che noi suggeriamo di sposarsi nelle parrocchie di appartenenza, preferendo quindi il prete che si conosce, rispetto alla chiesa che piace per altri motivi. E molte persone seguono i nostri consigli, anche se lasciamo comunque la libertà di decidere il luogo che si desidera. C’è poi da sottolineare che, rispetto a un tempo, le cose sono notevolmente cambiate per il comprensorio stesso. Gli sposi, così come chi sceglieva la chiesa per altri momenti importanti, una volta trovavano un parco rigoglioso, molto bello, ricco e colorato, dove potersi fermare dopo il matrimonio, per passeggiare, per fare le foto, insomma era una cornice speciale, che molti ancora oggi ricordano con affetto. Abbiamo notato anche noi che negli ultimi tempi l’aspetto non è più gradevole, molti spazi sono nel degrado e dispiace. Infine - conclude - non bisogna dimenticare che in generale i matrimoni sono diminuiti in modo costante a Trieste, e anche questo è un fattore che contribuisce a segnare la minor presenza di riti a Villa Revoltella».

I ricordi di chi si è sposato qui restano comunque vividi. C’è chi ha conservato le foto delle grandi aiuole fiorite, dove posavano felici i neo marito e moglie con tutti i parenti, o ancora chi ricorda gli scatti realizzati davanti alla grande data, sempre aggiornata, creata con i sassolini bianchi in un grande spazio proprio vicino alla chiesa. Tra i luoghi simbolo anche un grande ramo, che alcune donne ricordano veniva chiamato “il ramo delle spose” dove le spose appunto si sedevano, all’ombra di un grande albero, per la classica foto ricordo. Niente di tutto ciò rimane nel parco e spesso chi decide comunque di pronunciare qui il fatidico “sì” poi si sposta in altri luoghi per i servizi fotografici. Chiesa meno richiesta quindi ma anche meno sicura e tutelata di un tempo. Diversi i furti che si sono ripetuti nel corso degli ultimi anni. Nel 2015 era stata trafugata un lampada votiva realizzata nel 1863 da artigiani di scuola austriaca che ardeva nella piccola cappella situata sotto la chiesa, dove sono conservate le spoglie del barone Pasquale Revoltella e di sua madre, la baronessa Domenica, scomparsa nel 1830. Quest’anno invece è stato portato via un candelabro, recuperato poi tra le sterpaglie nelle vicinanze. (mi.b.)

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