I nuovi laboratori del Brignoli rilanciano l’istituto agrario

/ Gradisca
L’Istituto tecnico “Giovanni Brignoli” di Gradisca d’Isonzo potenzia i propri macchinari e l’offerta formativa.
Nei giorni scorsi è stato completato il nuovo laboratorio polifunzionale per la trasformazione dei prodotti agricoli. I nuovi strumenti a disposizione della scuola vanno ad arricchire le dotazioni dell’azienda collegata allo stesso “Brignoli” e il laboratorio è dedicato all’ex sindaco di Gradisca – oltre che ex alunno della scuola – Luigi Marizza. Si tratta di un laboratorio dotato di una cucina professionale, di un cuocitore che permette di lavorare gli alimenti sottovuoto e di piani di lavoro in inox.
L’intervento si inserisce all’interno di una serie di lavori e trasformazioni interne ben più ampio. Quasi 60 mila euro sono stati utilizzati nel corso degli ultimi due anni per il potenziamento delle strutture, contando tanto su contributi regionali, quanto su fondi propri. «Si tratta di fondi concessi dall’assessorato regionale all’Agricoltura prima dalla giunta Serracchiani, ora di quella Fedriga – precisa il dirigente scolastico, Marco Fragiacomo – e nel 2019 e 2020 abbiamo usato questi fondi per migliorare i nostri laboratori».
Si è trattato di interventi anche sostanziali con nuovi impianti e nuove pavimentazioni. «Un laboratorio serve per la melatura, quindi la filiera del miele. Viene utilizzato – prosegue Fragiacomo – anche con i giovani apicoltori della provincia di Gorizia. Quindi un laboratorio di trasformazione dei prodotti agricoli con una cucina e un cuocitore, ovvero la trasformazione della frutta e per i prodotti sottovuoto». In pratica gli studenti possono così seguire l’iter di nascita e crescita dei prodotti «dal seme fino alla trasformazione finale» e capire così tutta la produzione. In questo modo l’azienda agricola in seno al Brignoli può anche lavorare per conto terzi: «Molto richiesta è la smelatura – prosegue Fragiacomo – con gli apicoltori che, spesso, iniziando nella loro attività, acquistano le arnie e le api, ma non i macchinari che sono decisamente costosi. Così si affidano alla nostra azienda e i nostri tecnici e operai attendono i favi per poi trasformare il tutto».
L’attività ha, così, un ritorno economico. Si crea un circolo virtuoso che può sostenere i dipendenti e aiutare nell’acquisto di sempre nuovi macchinari. «Tra le varie attività c’è anche quelle con la Rosa dell’Isonzo – specifica il dirigente – con alcune trasformazioni per i consorziati, che è uno degli obiettivi».
I laboratori dell’istituto di via Roma sono dedicati alla figura di Marizza. Classe 1925, scomparso nel 2019, è stato sindaco di Gradisca dal 1969 al 1975 e presidente per mezzo secolo del Consorzio Obbligatorio fra gli Apicoltori della Provincia di Gorizia, dal 1965 al 2005. –
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