I regali aziendali diventano “etici”

Spendere il proprio denaro in maniera etica e consapevole è possibile. Giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per l'ambiente e per le persone: sono questi i valori alla base del "Fair Trade", il commercio equo e solidale. A Trieste sono tre le realtà che operano da anni in questa nicchia commerciale: l'associazione Mosaico di via Santi Martiri, l'associazione Senza Confini-Brez Meja di via Torrebianca e la cooperativa sociale La Melagrana di Prosecco, che oltre a essere bottega equosolidale è anche ristorante. Il periodo natalizio è fondamentale per dare ossigeno ai bilanci di queste realtà. «Il volume d'affari del mese di dicembre ci consente di sostenere la vita associativa dei restanti mesi dell'anno - spiega Marija Besednjak, presidente dell'associazione Senza Confini - . In questo periodo spingiamo molto sulla vendita dei cesti natalizi, confezionati con prodotti di qualità, spesso di origine biologica».
Molte aziende e realtà commerciali scelgono di regalare ai propri clienti e dipendenti dei prodotti equosolidali. «In questo modo fanno una scelta etica - continua Besednjak - acquistando un prodotto di qualità elevata che è in grado di raccontare una sua storia. La nostra attività, infatti, comprende la vendita di prodotti alimentari e di artigianato provenienti dai paesi del Sud del mondo, realizzati da gruppi di artigiani e di agricoltori a cui vengono garantiti i diritti dei lavoratori e la partecipazione democratica alle decisioni. La produzione avviene nel rispetto delle culture e delle tradizioni locali, mentre gli utili vanno a finanziare progetti di sviluppo delle comunità locali».
Il valore aggiunto del commercio equo e solidale risiede nel riconoscere un giusto contributo ai produttori. In questo modo si mette in moto un circolo virtuoso, il cui obiettivo finale dovrebbe essere l'ingresso dei Paesi poveri nel mercato mondiale, a condizioni non di sfruttamento ma di equità. Nei negozi equosolidali, però, si possono acquistare anche prodotti italiani provenienti da cooperative sociali che impiegano nella produzione persone appartenenti a categorie svantaggiate, ma anche prodotti che vengono coltivati nei terreni confiscati alle mafie e commercializzati con il marchio Libera Terra. Non solo prodotti alimentari. Nei negozi equosolidali vengono commercializzati anche articoli cosmetici, prodotti per la casa, articoli di cartoleria, oggetti di artigianato, bigiotteria e abbigliamento. «I nostri clienti abituali - conclude la presidente dell'associazione attiva dal 1993 - sono persone normalissime che hanno fatto una scelta valoriale ben precisa. È gente preparata che è consapevole di ciò che acquista. Non è detto che disponga di molto denaro, ma è sicuramente intenzionata a comprare in maniera mirata i prodotti per la propria quotidianità, puntando tutto sulla qualità e sulla equità».
(lu.sa.)
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