I residenti del Carso reclamano un asilo di lingua slovena

La Circoscrizione di Altipiano Est va in pressing sulla giunta  «Non possono restare inascoltate le richieste delle famiglie»
TRIESTE. Il Comune attivi un nuovo asilo nido, o almeno di una sezione, con lingua d’insegnamento slovena. È la richiesta rivolta all’amministrazione Dipiazza dalla circoscrizione di Altipiano Est che, attraverso una mozione inviata al sindaco e all’assessore all’Educazione Angela Brandi, ha sollecitato un rapido intervento della giunta per colmare l’attuale vuoto. «C’è bisogno di dare risposta alle esigenze della famiglie slovene, bilingui ma anche italiane che risiedono su questo territorio», spiega il presidente del parlamentino, Marko De Luisa.


C'è un dato sul quale riflettere, continua il presidente: i bambini del Comune di Trieste iscritti alle scuole per l’infanzia con lingua d’insegnamento slovena per l'anno 2016 – 2017 sono stati 328, di cui 82 nelle tre scuole dell'infanzia dipendenti dall'Istituto comprensivo di Opicina. Sideralmente lontana invece la disponibilità di posti nei nidi: per i bimbi nati in famiglie desiderose di far parlare loro lo sloveno esistono attualmente solo 17 posti nel nido di via Paolo Veronese, dove funziona una sezione con insegnamento appunto della lingua slovena. Un'offerta decisamente insufficiente per quelle famiglie che dal Carso hanno difficoltà a raggiungere il centro e che già da tempo hanno deciso di iscrivere i propri piccoli o in qualche struttura della vicina Slovenia o nella privata Casa dello Studente/Dijaski Dom di via della Ginnastica. «Va anche puntualizzato - continua De Luisa - che ci sono diverse famiglie italiane che hanno voluto iscrivere i propri bimbi alle scuole d'infanzia e alle elementari slovene, in modo da favorire nei propri ragazzi l’apprendimento di entrambe le lingue».


Sulla richiesta di ampliare l'offerta formativa sul Carso esiste da tempo l'impegno della circoscrizione gemella, Altipiano Ovest, la cui presidente Maja Tenze, già lo scorso anno, aveva chiesto di introdurre l'uso della lingua slovena nell'asilo nido “Primi amici” di Borgo San Nazario. Alla richiesta del primo parlamentino, l'assessore Brandi aveva risposto ricordando che all'interno del nido “Semi di mela” di via Veronese esiste già una sezione con lingua d'insegnamento slovena. Una risposta che non aveva assolutamente soddisfatto Altipiano Ovest, con la presidente Tenze a osservare come l'assessorato non avesse tenuto in debito conto le esigenze di una comunità che detiene la maggioranza linguista su quell'area comunale. «Il documento che abbiamo appena inviato all'amministrazione comunale integra la mozione presentata lo scorso dicembre dalla prima circoscrizione - riprende De Luisa -. Noi sottolineiamo la necessità di creare un esclusivo asilo nido o sezione dove i bimbi possano parlare la loro lingua madre. E lo facciamo rappresentando legittimamente quanto ci viene segnalato e richiesto dalla popolazione che risiede da Opicina a Basovizza. E questo alla luce dei contenuti compresi negli articoli 3 e 6 della legge 38/2001 della Costituzione, cioè le “Norme di tutela della minoranza linguistica slovena della regione Friuli Venezia Giulia”. Lo chiediamo in particolare per l'Altipiano Carsico dove, come noto, la parlata slovena è, se non maggioritaria, almeno alla pari con quella italiana. Lo spirito è quello del decreto legislativo n. 65 dell'aprile di quest'anno che sottoliena come ai bambini, dalla nascita sino ai sei anni, debbano essere garantite pari opportunità di educazione e istruzione per sviluppare potenzialità di relazione, autonomia, creatività e apprendimento in un adeguato contesto affettivo, ludico e cognitivo, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, artistiche e culturali. Noi chiediamo semplicemente di dare ai figli della nostra comunità un nido utile a tutti - conclude il presidente della Circoscrizione -. Sull'Altipiano carsico di pertinenza comunale funzionano gli asili nido di lingua italiana “Primi amici” e “Frutti di bosco”; perché non si deve dare ascolto pure alle evidenti necessità della popolazione italiana di lingua slovena?».


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