I tagli massacrano il Comune più povero

PISINO. La chiamano legge sullo Sviluppo regionale, il cui disegno deve essere ancora approvato dal parlamento croato, il Sabor. Ma è un provvedimento che sta facendo tremare vene e polsi ai...

PISINO. La chiamano legge sullo Sviluppo regionale, il cui disegno deve essere ancora approvato dal parlamento croato, il Sabor. Ma è un provvedimento che sta facendo tremare vene e polsi ai beneficiari delle sovvenzioni statali, quei comuni montani e collinari che finora ricevevano milioni di kune poichè sottosviluppati. In futuro non sarà più così e molte municipalità si vedranno tagliati gli aiuti erogati da Zagabria (la recessione in Croazia non accenna a mollare la presa), tra queste Lanischie, il più esteso e povero comune in Istria.

Posizionato in Cicceria, il comune si trova a non più di una trentina di chilometri in linea d’aria da Capodistria e Trieste. È composto dall’abitato di Lanischie, 70 abitanti, e da altre 13 frazioni, per complessivi 144 chilometri quadrati. La municipalità conta in tutto 329 persone, che vivono in una natura intatta, splendida, ma che da sola non basta a garantire un discreto tenore di vita ai residenti.

Questi saranno prossimamente penalizzati dalla predetta legge (scontata la sua approvazione al Sabor), perché il bilancio di Lanischie – attualmente pari a 170 mila euro – sarà diminuito per circa 33 mila euro. «Dopo la seconda guerra mondiale c’erano in questo comune 3700 abitanti – spiega Neven Mikac, sindaco su base volontaria di Lanischie da ormai 8 anni – abbiamo strade strette e non funzionali a qualsiasi sviluppo, anche quello riguardante l’agriturismo. L’ufficio postale è stato chiuso anni fa perché produceva forti perdite, a Lanischie abbiamo un bar, ristoranti e rivendite zero, con i prodotti alimentari che arrivano due volte la settimana a bordo di un furgone. Ogni sette giorni arrivano i veicoli con le bombole di gas, carne fresca e congelata. C’è una sola azienda a Lanischie ed è la segheria del Demanio forestale croato, che dà lavoro a 13 persone. L’unica scuola elementare in tutto il comune riguarda solo le prime quattro classi ed è frequentata da cinque bambini. Non c’è lavoro, non c’è vita, non ci sono iniziative, n’è campo per i cellulari».

In pratica, gli uomini a Lanischie possono divertirsi un po’ solo con la caccia e il gioco delle bocce, mentre alle donne non resta null’altro che cantare nel coro locale. Se ci saranno tagli ai mezzi comunali, è certo che avverrà l’esodo dei pochi giovani ancora rimasti. «Saremo costretti a risparmiare – ha precisato il sindaco – sulle misere sovvenzioni che vanno ai nostri 18 tra scolari e studenti». (a.m.)

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