I traditori seriali: gli uomini in carriera hanno più occasioni

I triestini tradiscono, uomini e donne indistintamente. Ma cosa implica il venir meno a quella sorta di patto, di accordo che due persone stringono tra di loro nella condivisione di un percorso di vita, di affetti e vita quotidiana? E poi esiste un lato positivo del tradimento? A questi ed altri quesiti hanno tentato di dare una risposta docenti, studiosi di filosofia, appassionati di psicologia e gente comunque che ha messo sul tavolo le sue esperienze personali, le sue ragioni e le tante delusioni.
L’incontro svoltosi nell’ambito della rassegna “Laboratorio di idee” organizzata da Edoardo Kanzian e coordinato dalla docente Anna Piccioni, ha visto da un lato la teoria, gli aspetti messi in evidenza dalla letteratura e dalla filosofia, dall’altro chi come Walter Policastro, consulente investigativo che da anni opera sul nostro territorio, ogni giorno i traditori li insegue, li smaschera, li incastra.
«Ormai le tecniche messe in atto dai traditori sono sofisticate – valuta – si precostituiscono un alibi, si organizzano perfettamente in ogni dettaglio. E i problemi morali, gli scrupoli, il ripensamento arriva solo quando vengono scoperti. Dopo un tradimento nessun rapporto funziona più veramente: nessuno è disposto a perdonare un’infedeltà, l’essere umano non dimentica e un episodio di adulterio se viene a galla minerà per sempre la stabilità di una coppia».
E come in altre realtà esistono i traditori seriali. «Il problema è saltare il fosso la prima volta – avverte Policastro – se dall’impresa si esce indenni, se va tutto bene, poi si continua a tradire una, due, tre e cento volte. Senza scrupoli e senza farsi troppi problemi. Tra uomini e donne ormai c’è un’unica differenza: il tempo, gli impegni con la famiglia e le opportunità». In pratica la donna ha solo più problemi di tempo. «Perché ha i figli da seguire, - aggiunge l’investigatore - una casa da condurre e magari un lavoro che la impegna meno fuori casa. Tecnicamente deve mettere in atto un numero maggiore di stratagemmi».
Ma esistono anche altre forme di tradimento come quello tra amici, tra colleghi, tra genitori e figli. «E’ un fattore sincronico, eterno – rivela lo studio dello psicanalista post-freudiano Jacques Lacan, Ennio Ursini – ma va tenuto presente che la colpa del traditore è a monte del tradimento. Alla base c’è un venir meno con se stessi». Ma che caratteristiche deve avere un rapporto per scampare al tradimento? «I rapporti che durano di più – sostiene Ursini - sono quelli dove ogni tanto si bisticcia, dove c’è confronto, dialogo. In caso contrario l’unione si trasforma in pura formalità, in una parodia dell’amore».
Un ruolo determinante nell’infedeltà viene giocato dall’aspetto economico. Un uomo con buone possibilità economiche accanto ad una donna che ne ha molte di meno, si sente legittimato a tradire, speso direttamente compera dei rapporti. E poi ci sono uomini e donne che fanno finta di non aver visto, sanno ma girano la testa dall’altra parte».
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