I vespisti di tutta Europa radunati a Trebiciano per festeggiare i 70 anni del club “Gatti randagi”

lE STORIENemmeno la forte pioggia di ieri pomeriggio, abbattutasi sulla città, è riuscita a fermare i vespisti di tutta Europa, impegnati a raggiungere Trebiciano, località dell’altipiano scelta come...
Foto BRUNI 24.08.2018 Trebiciano:Raduno vespisti e maltempo
Foto BRUNI 24.08.2018 Trebiciano:Raduno vespisti e maltempo

lE STORIE



Nemmeno la forte pioggia di ieri pomeriggio, abbattutasi sulla città, è riuscita a fermare i vespisti di tutta Europa, impegnati a raggiungere Trebiciano, località dell’altipiano scelta come sede per la tre giorni che si concluderà domani, organizzata in occasione dei 70 anni del Vespa club Trieste “Gatti randagi” e valida come 19.o raduno internazionale di settore. In molti sono stati colti dall’acqua mentre percorrevano le strade del Carso, ma nessuno ha desistito; avvezzi ad affrontare ogni tipo di condizione climatica, hanno indossato gli indumenti impermeabili e si sono presentati puntuali alla registrazione.

E così, pur sotto un cielo plumbeo, con gli alberi grondanti e i tendoni del raduno, alzati nelle vicinanze del campo di calcio, gonfi di pioggia, la schiera di Vespe di ogni tipo ed età, con le targhe più disparate, ancora una volta è diventata realtà per la gioia di quanti, e sono tantissimi anche a Trieste, amano questo mezzo, che fa parte della storia italiana del dopoguerra. Colori sgargianti, manubri tirati a lustro, carrozzerie arricchite dalla fantasia dei proprietari: le Vespe hanno dato ancora una volta spettacolo, richiamando l’attenzione di quanti apprezzano le due ruote. «Perché la Vespa è una filosofia di vita – ha spiegato Mario Pecorari, storico socio dei “Gatti randagi” che, con la moglie Sandra, ha attraversato continenti a bordo della sua Vespa – ti fa conoscere gente, ti porta all’avventura, ti fa sentire, metro dopo metro, il paesaggio che attraversi».

Mario e Sandra sono molto noti fra i vespisti di Trieste e non solo: «Abbiamo viaggiato in Cile, in Argentina, in Brasile, dove ho dovuto riparare il motore da solo, a bordo strada, abbiamo raggiunto Capo Nord – ha raccontato Mario – mentre ora ci prepariamo ad andare in Indonesia. È una vita sulle due ruote la nostra e ogni volta che ci vedono arrivare nei Paesi dove la Vespa non è conosciuta, dapprima ci guardano con curiosità e simpatia, poi cominciano a interessarsi e, alla fine, ogni incontro diventa un caro ricordo».

Giuseppe Carli ha amato la Vespa fino dal momento in cui l’ha vista per la prima volta. «Appena ne ebbi una tutta mia, ero giovanissimo, ci salii sopra e arrivai fino ad Amsterdam – ha ricordato – fu un’impresa. Oggi ne ho una del ’62 di cui sono molto orgoglioso – ha precisato – e credo proprio che, dalla Vespa, non scenderò mai». Oggi la manifestazione promossa dal Club di cui è presidente Sandro Leban entrerà nel vivo. Alle 10 scatteranno le staffette turistiche, alle 14.30 i 180 partecipanti (in tutto, a Trebiciano è previsto l’arrivo di circa mezzo migliaio di vespisti) che si sono prenotati, saliranno in barca per fare il giro del golfo e potranno ammirare dal mare la bellezza di Trieste e del ciglione carsico. Alle 21, a Trebiciano, doppio concerto dal vivo: suoneranno i “Positiva” di Padova e i “50’s Style gang”. Domani gran finale in piazza Unità dove, dopo le 11, i vespisti del raduno formeranno con i loro mezzi un enorme numero 70 per celebrare l’anniversario del club triestino. –



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