I vicini: «Abbiamo sospettato subito della donna»

I racconti di chi viveva nella stessa palazzina della coppia «Lui era giovanile e pimpante, lei usciva solo per fare la spesa»
Lasorte Trieste 02/04/18 - Via dei Vigneti 22/2, Omicidio Fulvio Visintin
Lasorte Trieste 02/04/18 - Via dei Vigneti 22/2, Omicidio Fulvio Visintin

TRIESTE. «Non abbiamo sentito niente, nessun rumore, nemmeno delle grida. Nulla di nulla, davvero, ma sapevamo che da anni i rapporti tra i due coniugi non erano più idilliaci». Nella palazzina di via dei Vigneti 22/2, nel rione triestino di Servola, a poche ore dall'omicidio di Fulvio Visintin, i vicini di casa sono ancora increduli. Non riescono a spiegarsi come, a pochi metri dalle stanze dei loro appartamenti, in quella soleggiata giornata di Pasqua, sia potuta accadere una simile tragedia.

«Poco prima delle 10 di mattina - racconta un’inquilina di quella palazzina immersa nel verde e nel silenzio - sono uscita per andare a Messa e ho trovato proprio il signor Visintin nell’androne di ingresso: aveva il capello in testa, mi ha salutato e mi ha aperto il portone, facendomi gli auguri di una buona Pasqua. La sera, al momento di rientrare in casa dopo aver pranzato insieme ai miei parenti, ho visto le volanti della polizia, gli uomini della Scientifica con le tute bianche, le figlie di Visintin nello spazio davanti a casa con addosso delle coperte, stravolte, e poi ho saputo che quell'uomo dai modi gentili era stato ucciso».

In quel condomino, nel tardo pomeriggio della domenica di Pasqua, quando si è consumato il delitto, c'erano poche persone. Molti dovevano ancora rientrare dal pranzo in osmiza o dalle visite ai parenti. E chi c'era, ha capito che fosse successo qualcosa di grave solo al momento dell’arrivo a sirene spiegate dell'ambulanza e della polizia, che poi ha ascoltato uno a uno i vicini dei Visintin. Nessuno dei condomini aveva particolari rapporti con quella famiglia, malgrado vivessero in quell'appartamento da decenni. «Abitiamo sullo stesso pianerottolo da anni, eppure io ho messo piede in casa loro solo per ritirare i fiori che qualcuno mi ha spedito per il compleanno», riferisce una vicina.

«Marito e moglie erano molto discreti, vedevamo uscire spesso lui e più raramente lei -, racconta un'inquilina -. Due brave persone: lui più giovanile, pimpante, sempre attivo e pieno di iniziative mentre lei era tutta supermercato e casa, più schiva e casalinga», conferma un'altra vicina.

Domenica sera, alla notizia del mortale accoltellamento, nessuno in via dei Vigneti 22/2 ha pensato ad una rapina finta male. «Nessuno ha temuto che un estraneo si fosse infilato nel condominio per compiere un furto o delitto, - dichiara Sergio, che abita in una palazzina accanto e che quella sera dal terrazzo ha assistito all'arrivo dei soccorsi e della polizia - abbiamo sospettato fin da subito fosse stata la moglie».

«Non andavano d'accordo da tanti anni, - racconta ancora il residente di via dei Vigneti - lui tempo fa se ne era andato di casa, sembra a vivere con un’altra donna ma poi è tornato con la moglie. I due hanno cercato di ricostruire un rapporto e pareva ci fossero in qualche modo riusciti».

I vicini di casa ipotizzano che a scatenare i litigi tra i due coniugi fossero ancora questioni di gelosia. «Forse l'atteggiamento di lui non era sempre rispettoso nei confronti della moglie e ieri qualcosa in lei ha acceso la miccia», riferiscono i condomini facendo intendere che malgrado le liti tra i Visintin non fossero accese, non si sentisse mai alzare la voce, il rapporto tra i due era ormai logoro.

«Incontrandoli coglievamo una vena di tristezza nei loro occhi, - spiega una coppia che abita in uno degli appartamenti degli ultimi piani della palazzina -. A stento salutavano ma non potevamo certo immaginare l’esistenza di simili dissapori».

La sera della tragedia, mentre gli uomini della questura ascoltavano i vicini, il medico legale terminava di compiere un primo esame sul cadavere riverso in salotto e la scientifica faceva i rilievi nell'appartamento, Loredana Crasso, verosimilmente sotto choc ha bussato anche alla porta di alcuni vicini. «"Aveva bisogno di usare il bagno - racconta una condomina - e accompagnata da un poliziotto l'ho fatta entrare. Non avevamo ancora capito bene cosa fosse successo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Argomenti:omicidi

Riproduzione riservata © Il Piccolo