I vicini: «Ci stava facendo diventare pazzi»

Il portavoce Venchi: «Capisco i problemi ma non potevamo ammattire per salvare una vendemmia»

Se per verso il cannoncino scaccia selvatici sembrava funzionare a meraviglia, dall’altro c'è chi si lamentava da tempo a causa dell'insistente frastuono. Andrea Venchi, assieme alla moglie e al suocero, è residente in Strada nuova per Opicina, non lontano, in linea d'aria, dalle campagne del viticoltore che utilizzava il nuovo dispositivo. «Da giorni continuavamo a sopportare le inesorabili, puntuali fucilate che quel cannoncino esplodeva senza pietà per i nostri timpani e i nostri nervi. Capisco e convengo sui forti danni subiti dal viticoltore - afferma Venchi - ma siamo di fronte a quello che tecnicamente è possibile definire inquinamento acustico. Un paio di settimane fa gli scoppi erano stati programmati al ritmo di uno al minuto. Poi, probabilmente a seguito del nostro continuo appellarci alle forze dell'ordine, qualcuno deve aver finalmente fatto presente il nostro disagio al possessore dell'implacabile meccanismo. Così gli scoppi sono diminuiti al ritmo di uno ogni quattro minuti. Tempi diversi, ma il risultato è rimasto il medesimo: per noi residenti il calvario è continuato per giorni e giorni, portando alcuni alle soglie dell'esaurimento nervoso».

Andrea Venchi è portavoce pure degli altri vicini; altre persone, in altre parti della provincia, hanno lamentato pure l'incessante scoppiettìo che pervade alcune campagne fino al tramonto. «Esasperati per l'inesorabile, lancinante suono, abbiamo continuato a rivolgerci al Commissariato di Opicina. Giunti al nostro domicilio, i poliziotti, per l'ennesima volta, non hanno potuto che constatare l'invadenza sonora del cannoncino, formidabile nel suo rinculare con tempismo svizzero. Ora però, con il suo sequestro, è tornata finalmente la pace. Ci chiediamo tuttavia - continua Venchi - se l'utilizzo di questo tipo di dissuasori sonori sia legale. A Trieste le campagne e i terrazzi coltivati sono troppo vicini ai centri abitati. Se il nuovo cannoncino a gas troverà nuovi adepti, voglio vedere come reagiranno gli altri residenti. Sono consapevole del duro lavoro di questi viticoltori e certamente non ho nulla di personale nei loro confronti - dice Venchi - ma non è possibile ammattire per salvare una vendemmia. Ci sarà pure qualche altro metodo per dissuadere i selvatici dall'assalto alle vigne».(m.lo.)

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