Il 62% dei croati dice no a Fianona 3

Sondaggio reso noto da Greenpeace boccia la centrale termoelettrica a carbone che piace al governo di zagabria
Di Andrea Marsanich

FIUME. La centrale termoelettrica a carbone Fianona 3, nell’Albonese, viene osteggiata non solo dagli istriani ma anche dagli abitanti di tutta la Croazia, quarnerini e dalmati inclusi. Una contrarietà testimoniata dal sondaggio compiuto dall’agenzia Ipsos Puls e i cui risultati sono stati pubblicati da Greenpeace Croazia.

Il 62 per cento delle 500 persone intervistate, a cui è stato chiesto di esprimersi sul megaimpianto istriano, ha detto di essere fortemente contrario a Fianona 3 alimentata a carbone, ritenendola pericolosamente inquinante. Il 28 per cento ha invece risposto di essere parzialmente contrario alla termocentrale, mentre solo una piccola percentuale ha asserito di essere d’accordo con il progetto. Un 10 per cento che appoggia Fianona 3 quale sviluppo economico.

A detta di Greenpeace Croazia, i cui attivisti avevano dato vita tempo fa a una performance anti-centrale lungo le coste orientali dell’Istria, il 92 per cento degli interpellati ha dichiarato che la Croazia dovrebbe sfruttare maggiormente le fonti di energia rinnovabili, per ridurre la sua dipendenza energetica dai Paesi esteri. Al di là delle energie rinnovabili, però, il governo di Zagabria sta cercando di sfruttare i possibili giacimenti petroliferi nell’Adriatico. Non c’è solo la centrale termoelettrica a carbone.

Il sondaggio ha coinvolto, oltre ai roati, anche cittadini di Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca.

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