Il caso enoteca non si sblocca Serenissima chiusa da due anni

Braccio di ferro fra il Comune e la Clas che gestiva lo storico locale di Gradisca Il sindaco accantona 50 mila euro ma teme la Corte dei conti e il danno erariale

Luigi Murciano / GRADISCA

Malinconicamente chiusa. Da ormai oltre due anni. È la deprimente situazione dell’enoteca regionale La Serenissima, un tempo fiore all’occhiello della città di Gradisca d’Isonzo in Italia e nel mondo e oggi “ostaggio” non solo di un passato prestigioso i cui fasti negli anni è stato impossibile replicare, ma anche di un contenzioso senza fine fra l’amministrazione comunale e una precedente dello storico locale di palazzo dei Provveditori Veneti.

Una ferita aperta in pieno centro storico, per quanti ricordano con un pizzico di nostalgia il ruolo della Fortezza e della sua enoteca fra metà anni ’60 e metà anni ’90. Primo locale di proprietà pubblica in Italia assieme all’enoteca di Siena, la “Serenissima” è stata la vetrina (a braccetto con il tuttora esistente, almeno lui, Gran Premio Noè) dell’eccellenza vitivinicola del Friuli Venezia Giulia, ma anche un laboratorio culturale e di eventi a caratura nazionale, quando ancora l’Azienda di Turismo e Soggiorno della cittadina – altra vittima illustre di riforme e rimpasti nell’assetto degli enti locali – era un motore invidiatissimo della promozione turistica “made in Gradisca” .

Come si ricorderà, è un contenzioso di natura economica fra il Comune e la penultima gestione a “congelare” il futuro dell’enoteca. Un vero e proprio stallo che impedisce al Comune di fare passi avanti nella predisposizione di un nuovo bando chiamato a immaginare un futuro per il locale di via Battisti.

«Prima della gara dobbiamo chiudere la pratica relativa alle pendenze della penultima gestione, e in tal senso stiamo lavorando ad un’intesa con lo studio commercialista che rappresenta gli interessi della controparte. Il periodo Covid certo non ha aiutato, né aiuterà nel prossimo futuro anche quando la situazione sarà sbloccata. E questo è particolarmente frustrante», commenta il sindaco Tomasinsig. Un incontro fra le parti, secondo i rumors, è in programma molto presto. La questione è delicata e il Comune, trattandosi di bene pubblico, non può perdere un solo centesimo pena la configurazione di un danno erariale e l’intervento della Corte dei Conti.

Il precedente contratto di gestione della Serenissima aveva visto alternarsi nei locali di via Battisti due diversi gestori: dapprima la gradiscana Clas, oggi titolare della gestione dell’enoteca dell’hotel Entourage a Gorizia, dal 2012 al 2016, e in seguito la Lotus Flowers srl di Cervignano. Tecnicamente si era trattato di una cessione di ramo d’azienda, formula che aveva consentito una continuità operativa alla Serenissima. Ma quel contratto, che aveva durata di sei anni, è scaduto nel 2018 e da allora le serrande sono abbassate. Una positiva conclusione del contenzioso fra Comune e Clas ruota anche attorno a una cucina, o meglio al suo valore. Attrezzature acquistate dall’ente gestore, disponibile a lasciarle a disposizione del Comune e farle rientrare nei conteggi di chiusura rapporto. A dicembre dello scorso anno il Comune aveva stanziato in via prudenziale 50 mila euro per l’acquisto dell’attrezzatura. Nessun commento ufficiale a riguardo da parte di Clas, anche se i toni di una parte e dell’altra sembrano moderatamente ottimisti: «Arriveremo ad una soluzione» ripetono tutti in camera caritatis. —

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