Il cavaliere d’Italia è tornato alla Cona

Ciro Vitiello

/ STARANZANO

«Il cavaliere d’Italia, sigla IBDK, è ritornato. Quando si arriva la prima volta alla Cona si cerca sempre di tornare, anche se il Paese di provenienza è molto lontano». È il commento degli operatori della Sbic, la Stazione biologica dell’Isola della Cona, cioè Matteo De Luca, Kajetan Kravos, Silvano Candotto e Nicoletta Perco per l’importante scoperta di questo uccello migratore che passa l’inverno in Africa e giungere nella Riserva per fare il nido e allevare la prole. «Questa specie di uccelli – afferma De Luca – nidificava con regolarità all’interno della zona dei ripristini dell’Isola, mentre oggi, seppur costantemente presente, si riproduce con meno frequenza a causa dell’elevata predazione da parte della volpe e per la presenza dei cinghiali molto assidua». Fino ad alcuni anni fa i giovani di cavaliere d’Italia venivano inanellati con un progetto specifico dal personale della Sbic e uno di essi, inanellato dagli stessi operatori, era stato individuato e siglato alla Cona nel 2003 con un anello di plastica bianca con la scritta nera IBDK. È tornato nel 2006 e poi ogni anno sino al 28 maggio quando è stato fotografato da Silvano Candotto. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo