Il colpo da Costantin arrestati 2 dei ladri

I carabinieri di Monfalcone li hanno pedinati nel Vicentino dove i rumeni avevano effettuato l’ennesima scorribanda

STARANZANO

Quando sono andati a incassare a Udine, Treviso e Venezia i Gratta e vinci non sapevano di incastrarsi con le loro stesse mani. Perché i tagliandi, refurtiva di un furto commesso a fine settembre a Staranzano, al distributore Costantin, erano “segnalati” e monitorati. Così, grazie ai fulminei interventi dei carabinieri della compagnia di Monfalcone – che a ogni ritiro del contante si precipitavano dal cassiere di turno per acquisire eventuali immagini del circuito interno –, gli inquirenti sono riusciti prima a formulare l’identikit e, infine, ad acciuffare due dei quattro ladri. Al culmine, peraltro, dell’ultima scorribanda.

Epilogo della vicenda, la notte di Ognissanti. Quando militari della caserma di via Sant’Anna, al termine di una brillante operazione articolata su pedinamenti serrati tra Veneto e Friuli e l’incrocio di un’impressionante mole di dati (celle telefoniche e targa system), riescono ad arrestare in flagranza di reato i rumeni Daniel Tofan e Fanel Totoliciu, di 21 e 33 anni. I due, soci in “affari”, da tempo erano nel mirino delle forze dell’ordine. Infatti, avendo sentore che si accingessero a compiere un altro colpo, stavolta a Montecchio Maggiore (Vicenza), dal pomeriggio i carabinieri li tenevano d’occhio. E non si sbagliavano: come a Staranzano, puntando un distributore isolato tra i campi, Tofan e Totoliciu si sono messi a forzare con una smerigliatrice la cassa continua d’un distributore e autolavaggio, portando via 450 euro in monetine. Poi, quatti quatti, si sono mimetizzati in un parcheggio adiacente il casello di Vicenza Ovest, tra vetture in sosta. Hanno abbassato i sedili, come per dormire, sicuri che nessuno li avrebbe notati. Mentre le pattuglie, allertate dal furto testé compiuto, si sarebbero lanciate all’inseguimento di auto sospette. Il piano, dunque, era di rimettersi in moto al mattino, ad acque placate. Ma hanno fatto male i conti. Perché i carabinieri di Monfalcone – allertati anche i colleghi della locale stazione e la Radiomobile di Vicenza – erano già alle loro costole.

Si viene a scoprire poi che i due rumeni avevano commesso 24 ore dopo la “visita” a Costantin del 29 settembre, quando dal bar interno erano spariti 500 Gratta e vinci e 200 euro tra cambiamonete e incasso dell’autolavaggio, un altro furto in un tabacchino di Ruda, dove tra stecche di sigarette e altri tagliandi erano sfumati 10 mila euro circa. Non solo, mentre il cerchio delle indagini si stava stringendo, la notte del 5 ottobre, all’ennesimo scasso di distributore di monete a Fiume Veneto, i due uomini avevano dovuto abbandonare refurtiva e attrezzi del mestiere, perché inseguiti. Di qui la decisione di sparire per un po’ in Romania. Nel lasso le indagini portavano ad accertare che dietro il colpo del benzinaio in zona Belforte (6 agosto) pure c’era la mano di Tofan e Totoliciu. Ma al rientro in Italia, 20 giorni dopo, c’erano ormai i carabinieri ad attenderli, con l’arresto del 1° novembre.

Condannati in rito direttissimo alla reclusione di 6 mesi dal Tribunale di Venezia, sono stati scarcerati perché incensurati in Italia. Ma dopo il tentativo di un secondo rientro in patria, i militari hanno proceduto al fermo di “indiziato di delitto” per pericolo di fuga, bloccandoli alla frontiera e contestando i furti. Fermo qui convalidato, con divieto di ritorno in Fvg e Veneto. Il Questore di Gorizia ha adottato infine un provvedimento di espulsione dall’Italia per 5 anni. –



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