Il Comitato Bosc di Sot «Tutelare il laghetto nel sito dell’ex cava»

L’invito a Comune di Cormons, ambientalisti e acquirenti I residenti: «Qui si è creato un habitat unico e isolato»
Matteo Femia

/ CORMONS

«Chiediamo un incontro tra azienda interessata, Comune, rappresentanti della comunità di Bosc di Sot ed esperti di salvaguardia ambientale per trovare una soluzione condivisa sul futuro dell’area». Gli abitanti di Bosc di Sot tornano a far sentire la propria voce dopo che Legambiente ha reso noto d’aver inoltrato agli uffici regionali la richiesta di avvio dell’iter d’istituzione di un biotopo naturale che potrebbe comprendere tutta la zona del lago e le zone umide dell’ex cava di Fornaci Giuliane. Lo fanno interpellando le istituzioni e tutti gli attori interessati al sito. E aggiungono: «La Società Herpetologica Italica ha inserito la zona umida fra le Aree di Rilevanza Erpetologica Nazionale Aren. Nel lago creatosi nella cava dismessa, di circa 8 ettari, e nelle zone umide limitrofe sono state censite diverse specie di uccelli, mammiferi e anfibi protetti dalle leggi nazionali ed europee che prevedono la salvaguardia loro e del loro habitat».

L’area in questione si trova dove un tempo lavorava un’azienda specializzata in attività estrattiva. Il terreno è stato venduto ad un’altra impresa di laterizi fino a quando la crisi ha fatto chiudere anche questa attività. L’enorme cava, a quel punto ormai inutilizzata dall’uomo, nel giro di pochi anni si è riempita con acqua di risorgiva, formando un enorme lago attorno al quale si è creato quello che il Comitato definisce “un habitat unico ed isolato”. Ed è proprio per questo che lo stesso Comitato chiede l’intervento del Comune: «Nella battaglia politica degli anni Ottanta per la salvaguardia del sito, l’allora amministrazione municipale si schierò con i cittadini di Bosc di Sot mentre in questa situazione il Comune non ha voluto fare la stessa scelta».

«È cosa nota – continua il Comitato – che un’azienda vitivinicola ha acquisito buona parte dei vigneti dell’ex cava e sappiamo essere anche fortemente interessata all’acquisto delle ex Fornaci Giuliane e, quindi, anche del lago e delle zone umide. Per questo chiediamo un incontro: il fattore ambientale è un argomento molto sentito. Possiamo trovare una soluzione concordata che dia benefici all’azienda interessata e a tutto il nostro territorio».—

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