Il Comune apre uno sportello per amministratori di sostegno

Forse non tutti sanno che... a Trieste gli amministratori di sostegno sono quasi 2.300 e che nel solo primo semestre di questo particolarissimo anno ne sono stati nominati 182 dal giudice tutelare. Quando si dice 2.300, significa che ci sono 2.300 beneficiari, uno ogni amministratore.
Parliamo di un istituto relativamente nuovo, creato dalla legge 6/2004, recepito a livello regionale dalle norme 6/2006 e 19/2010: l’obiettivo è di supportare le persone prive - in tutto o in parte - dell’autonomia necessaria per espletare le funzioni della quotidianità.
In primo piano le fragilità sociali: gli anziani, le psicopatologie, le disabilità fisico-cognitive, le dipendenze (alcol, stupefacenti, ludopatie), le malattie degenerative.
I compiti dell’amministratore di sostegno sono delicati, sovente svolti da avvocati o da familiari. Non si tratta solo di accompagnare a fare la spesa o a fare una passeggiata, ma di assolvere a gestioni patrimoniali. La pluralità delle incombenze implica una continua attività di formazione e di consulenza: se è consentito un gioco di parole, l’amministratore di sostegno ha a sua volta bisogno di sostegno. Negli anni scorsi se ne occupava l’associazione di volontariato “AsSostegno”, che ha sede in via San Francesco 6. Adesso la rilevanza sociale e statistica del fenomeno, la necessità di gestire in maniera non rapsodica i contributi pubblici hanno convinto il Municipio ad assumere l’iniziativa, istituendo uno sportello previa gara d’appalto, sulla quale la civica amministrazione impegna 400.000 euro nel quinquennio 2021-25. Il bando chiede alle associazioni interessate di farsi avanti entro le 12.30 di giovedì 12 novembre, le offerte saranno aperte il giorno seguente. Il servizio deve iniziare in gennaio - anticipa l’assessore al Welfare Carlo Grilli - «la presenza di un soggetto pubblico istituzionale è indispensabile su questi temi».
Il progetto, seguito dalla dirigente Ambra de Candido, prevede che lo sportello funzioni a cura dell’associazione appaltante in una sede che sia aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, con due pomeriggi settimanali operativi. I requisiti-base del sito riguardano la raggiungibilità da parte dei mezzi pubblici e l’accessibilità alle persone disabili. Nell’ambito progettuale si considera l’allestimento di una struttura aggiuntiva presso il Tribunale. Il piano comunale contempla una figura in grado di dialogare con l’utenza, a livello di front-office e di contatto telefonico, al quale si aggiunge un operatore settimanale: 21 + 3 ore.
Cosa deve fare in sostanza lo sportello? Il progetto indica sei punti programmatici: sostiene i candidati ad amministratore di sostegno; coordina i rapporti con il giudice tutelare per l’individuazione dei volontari; organizza i corsi di formazione di carattere tecnico e giuridico; promuove la diffusione del registro dei volontari; informa e orienta i cittadini sull’istituto; collabora con i servizi territoriali nei casi più difficili.
Da chi è formata la platea dei potenziali utenti interessati a rivolgersi a questa esordiente struttura? Gli amministratori di sostegno già “in carica”; chi intende diventarlo; le persone che, anche temporaneamente, non riescono ad adempiere alle funzioni quotidiane; gli operatori dei servizi pubblici e della rete territoriale che collaborano alla presa in carico dei beneficiari. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo