Il Comune chiede mini-classi per gli stranieri

A Ufficio scolastico regionale e assessorato regionale all’Istruzione il Comune di Monfalcone non sollecita solo la creazione il prossimo anno scolastico di due classi prime di scuola primaria con numeri ridotti per distribuire in modo equilibrato le presenze di alunni stranieri, come sempre concentrati soprattutto al tempo normale della Duca d’Aosta.

Dalla prima riunione del Tavolo territoriale scolastico, convocato dal sindaco Anna Cisint e al quale hanno partecipato Regione, Azienda sanitaria, dirigenti scolastiche (ma non l’Usr), è emersa anche la richiesta di accogliere le iscrizioni della scuola dell’infanzia, superiori ai posti disponibili, e quindi di istituire un’ulteriore sezione nella scuola “Collodi”, anche il prossimo anno trasferita da largo Isonzo alla scuola D’Aosta. Le domande pervenute per la “Collodi” sono 38 per 23 posti disponibili, ma esiste un problema di surplus di richieste per quasi tutte le altre “materne”. In base alle iscrizioni raccolte dai due istituti comprensivi, al momento risultano in lista d’'attesa 39 bambini. Altri 21 posti sono a disposizione nella scuola paritaria di via Roma, che però richiede il versamento di una retta mensile (di 170 euro).

Per l’amministrazione si tratta comunque anche di arrivare all’elaborazione di proposte e criteri per il dimensionamento scolastico che la Regione deve predisporre, nonchè per la definizione delle risorse insegnanti da parte dell’Ufficio scolastico regionale. Al tavolo il Comune di Monfalcone, per voce del sindaco Anna Cisint, ha inoltre ribadito l’assoluta necessità di nominare dei dirigenti titolari per gli istituti comprensivi cittadini. Al tavolo territoriale la Direzione regionale per l’Istruzione, che già da tempo ha proficui contatti con l’Ufficio scolastico regionale, ha affermato che l’assessore regionale ha dato la disponibilità a collaborare nell’ambito delle proprie competenze. Gli uffici regionali stanno inoltre già predisponendo le Linee di indirizzo per il dimensionamento delle rete scolastica per l’anno scolastico 2018-2019, nel cui ambito potrebbero essere inseriti ulteriori criteri per la definizione della composizione delle classi e dei plessi scolastici. Per la dirigente dell’Ic Randaccio, Rita Manzara, la ripartizione delle risorse di personale andrebbe poi fatta sulla base di criteri che tengano conto, in analogia per esempio agli alunni disabili, del numero di alunni stranieri, del rapporto numerico per classe tra italiani e stranieri che non conoscono la lingua italiana e del numero complessivo di alunni in modo da consentire la creazione di classi con il minimo di 15 alunni, per consentire e facilitare l’integrazione e la relazione.

Laura Blasich