Il Comune ha deciso: il sito dei dinosauri al Villaggio del Pescatore verso l’esproprio

Il sindaco di Duino Aurisina Gabrovec avvia la procedura e auspica che Roma possa aumentare l’offerta e convincere i privati alla cessione

Ugo Salvini
Un’immagine del sito paleontologico del Villaggio del Pescatore visto da oltre la recinzione Foto Lasorte
Un’immagine del sito paleontologico del Villaggio del Pescatore visto da oltre la recinzione Foto Lasorte

Sfuma l’ipotesi dell’accordo bonario e diventa invece molto concreta la strada dell’esproprio. È questa la novità per quanto concerne il futuro del sito paleontologico del Villaggio del Pescatore.

Lo annuncia il sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec, all’indomani dell’ennesimo scambio di opinioni sul tema, che ha visto protagonista, oltre allo stesso Gabrovec, Mario Sartori di Borgoricco, titolare della B-Fri, la società proprietaria dell’area. Il confronto è avvenuto a margine della presentazione degli appuntamenti che il Comune di Trieste ha predisposto per festeggiare i 40 anni dai primi ritrovamenti nella lente fossilifera.

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L’ingresso sbarrato del sito paleontologico Foto Lasorte

«Vista la situazione che si è venuta a creare – spiega Gabrovec – dopo il netto rifiuto da parte del proprietario di ritenere adeguata la perizia di stima fatta dall’Agenzia delle Entrate, che ha valutato in circa 750 mila euro il valore dei 32 ettari della Cernizza all’interno dei quali si trova il sito, abbiamo invitato la Soprintendenza regionale a inviare al ministero competente la documentazione in base alla quale si possa ufficialmente dichiarare di pubblico interesse l’area oggetto del contendere».

In sostanza si tratta del primo atto che potrebbe portare alla procedura di esproprio. «In effetti – precisa il sindaco – siamo ai primi passi dell’iter destinato a concludersi tale provvedimento».

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Il sito paleontologico al Villaggio del Pescatore

Gabrovec sottolinea anche di essere «d’accordo con la proprietà nell’intenzione di evitare il contenzioso, concludendo un accordo bonario fra tutte le parti interessate. Spero che si possa individuare una strada che conduca a un aumento della stima fatta dall’Agenzia delle entrate, in modo da poter soddisfare le richieste della proprietà. Ricordo che, appena eletto nel 2022, chiesi alla Regione di poter firmare un preliminare di vendita al prezzo di un milione e mezzo di euro, che all’epoca sembrava potesse mettere tutti d’accordo. La risposta fu negativa e mi fu detto che l’operazione necessitava di una stima che confermasse l’adeguatezza del prezzo. Arrivò l’Agenzia delle Entrate parlando di una somma di circa la metà e tutto si è bloccato».

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Del resto, se il sindaco di Duino Aurisina non seguisse queste indicazioni e accettasse, per assurdo, un prezzo più basso di quello indicato dall’Agenzia delle Entrate, incorrerebbe negli strali della Corte dei conti. «Organo che – conferma lo stesso Gabrovec – aprirebbe immediatamente un fascicolo a mio carico per danno erariale».

Una situazione che si scontra con le dichiarazioni di Sartori e del suo legale, i quali, non più tardi di un paio di giorni fa, hanno ribadito di volere un prezzo molto diverso, di circa due milioni, «perché questa è la reale valutazione del terreno di cui stiamo discutendo».

Il problema è però che un’eventuale procedura di esproprio comporterebbe un notevole ritardo nell’avvio del progetto principale, cioè quello di creare, nell’area del sito, un Parco di straordinario interesse scientifico.

«Spero che la situazione si sblocchi in un modo o nell’altro – continua il primo cittadino – perché l’interesse primario è di arrivare al risultato migliore per tutto il nostro territorio, cioè la realizzazione del Parco. È indubbio che un lungo contenzioso di carattere giudiziario – conclude Gabrovec – comporterebbe comunque notevoli spese per l’ente pubblico. E anche questo aspetto deve essere valutato». 

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