Il Comune punta alla chiusura nel 2021 della centrale A2A

L’amministrazione pronta a chiedere di anticipare la dismissione dell’impianto Cauci: «Ispra ha comunicato la disponibilità a un incontro al ministero»
Bonaventura Monfalcone-11.02.2016 Centrale A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-11.02.2016 Centrale A2A-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



La revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) della centrale approda al ministero dell’Ambiente del nuovo Governo. Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha infatti comunicato al Comune di Monfalcone la disponibilità ad un incontro a Roma. La data non è stata però ancora fissata e l’ente locale è pertanto in attesa della relativa comunicazione. L’amministrazione comunale punta sostanzialmente su un aspetto: anticipare la chiusura dell’impianto termoelettrico al 2021 rispetto al termine del 2025. Intanto si profila un appuntamento a breve. A settembre è previsto un incontro con il sottosegretario per l’Ambiente Vannia Gava, in merito al tema inquinamento ambientale nel contesto generale della città. La richiesta di riapertura dell’Aia fa riferimento all’applicazione delle direttive europee in ordine alle cosiddette Bat, Best avaiable techniques ossia le migliori tecnologie disponibili, per le centrali a carbone italiane nelle quali rientra anche l’impianto di A2A Energiefuture.

«Si tratta di una questione già all’attenzione governativa nel 2017 per la quale tuttavia non è stata nel frattempo istituita la relativa Commissione», ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Sabina Cauci, durante una conferenza stampa.

Il Comune lo scorso 9 aprile, ha ricordato l’assessore, aveva inoltrato l’istanza di revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale della centrale sulla base dunque delle nuove direttive europee circa le Bat, tecniche impiantistiche, di controllo e di gestione utili a garantire bassi livelli di emissione di inquinanti, nonché l’ottimizzazione dei consumi di materie prime, prodotti, acqua ed energia. Alla luce della richiesta del Comune, una settimana fa è giunta la risposta di Ispra in ordine alla disponibilità ad un incontro al ministero.

L’azienda A2A Energie Future, da parte sua, ha già avuto modo di spiegare come l’impianto termoelettrico cittadino sia da tempo “tarato” sulle Bat, avendo eseguito interventi peraltro ulteriormente restrittivi rispetto ai parametri europei.

La “ratio” dell’amministrazione comunale va oltre, utilizzando l’applicazione della direttiva europea per richiedere la revisione dell’Aia con l’obiettivo di “stringere i tempi” ai fini della dismissione della centrale, fissandoli quindi al 2021. In altre parole intende porre sul tavolo del ministero misure di garanzia più restrittive.

L’assessore Cauci ha osservato: «Ciò che intendiamo richiedere al ministero dell’Ambiente è il termine del 2021 dell’attività dell’impianto termoelettrico rispetto al 2025 previsto per tutte le centrali a carbone italiane. Riteniamo comunque fondamentale nel frattempo la massima copertura possibile in fatto di riduzione delle emissioni in virtù della salute pubblica e soprattutto considerata la fragilità della popolazione che è stata pluriesposta per diversi decenni a molteplici forme di inquinamento ambientale».

L’assessore Cauci, quindi, ha comunicato l’appuntamento di settembre: «L’amministrazione comunale – ha spiegato – ha in agenda un incontro con il sottosegretario all’Ambiente Vannia Gava per affrontare i problemi in ordine all’inquinamento ambientale in generale a Monfalcone». –



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