Il Comune vende case per fare cassa
CORMONS. I lavori di messa a nuovo delle acque meteoriche nei pressi del sentiero del Porton Ros sono pronti a partire. L'investimento da 360mila euro fatto dalla Protezione Civile regionale, dunque, sta per vedere la luce, ma è solo uno dei diversi interventi necessari in quella parte di monte Quarin. E se l'operazione in procinto di partire grazie ai fondi regionali è la faccia buona della medaglia, quella cattiva riguarda l'impossibilità di agire per la rimozione della frana sul sentiero del Porton Ros, causa blocco dovuto al Patto di Stabilità. "Il lato positivo di questa vicenda - sottolinea l'assessore ai lavori pubblici Paolo Nardin - è che in settimana andremo in giunta a firmare il via libera ai lavori che svolgeremo grazie al contributo della Protezione Civile regionale: 360mila euro messi a nostra disposizione fuori dal Patto di Stabilità proprio perché relativi ad un intervento di Protezione Civile. Con questi soldi potremo mettere in sicurezza tutto il sistema relativo alla captazione delle acque meteoriche che negli ultimi anni ha arrecato tanti problemi a terreni ed abitanti della zona del Porton Ros. Dove però, e qui giungiamo alle note dolenti, c'è una grossa frana che interrompe circa a metà il sentiero: i soldi per intervenire e mettere a posto l'area ci sarebbero, ma sono vincolati al Patto di Stabilità, e non possiamo utilizzarli. In sostanza: la norma che ci impone di spendere quanto ci entra in cassa fa si che siamo costretti a mantenere inutilmente in banca liquidità che avremmo a nostra disposizione. E' una totale follia, ma queste sono purtroppo le regole: e intanto il sentiero del Porton Ros resta inutilizzabile. Fortunatamente qualche soluzione intermedia dovremmo riuscire a trovarla: a breve intascheremo 12mila euro dalla Comunità Montana che dirotteremo proprio alla parziale messa in sicurezza della frana, anche se appunto per il risanamento dell'intero sommovimento servirebbero molti più soldi. Ecco che allora potrebbe venirci in aiuto nei prossimi mesi la vendita di un immobile di proprietà comunale in via Primo Maggio: intascheremmo circa 70mila euro che potremmo riutilizzare in opere pubbliche. Ma come si può vedere, si tratta davvero di dover fare i salti mortali. Un peccato, avendo già le disponibilità economiche in banca per poter procedere allo svolgimento di lavori pubblici che oggi non possiamo avviare solo a causa dei vincoli del Patto".
Matteo Femia
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