Il denuclearizzato finisce in magazzino Danno il benvenuto Curling e Tirimesu

Il sindaco di San Canzian risponde no alla richiesta dell’Anpi: «Sorgenti radioattive servono alla salute umana e animale»
Bonaventura Monfalcone-30.08.2019 Cartello Pieris patria della coppa Vetturino-Pieris-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.08.2019 Cartello Pieris patria della coppa Vetturino-Pieris-foto di Katia Bonaventura



Il territorio del comune di San Canzian d’Isonzo resta “denuclearizzato” alla radice, ma non lo dichiarerà più attraverso i cartelli segnaletici che una volta accoglievano chiunque vi arrivasse. L’amministrazione comunale, di centrosinistra, ha risposto picche alla sezione locale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, con cui ha sempre intrattenuto, finora, rapporti più che cordiali. Anche perché nei precedenti due mandati ne aveva un rappresentante di peso al proprio interno, Sergio Cosolo, dal 2007 al 2012 consigliere delegato ai Gemellaggi e dal 2012 al 2017 assessore al Commercio e alle relazioni con i Comuni amici. Una figura che, piazzatasi al secondo posto tra i più votati della “sua” lista, quella Sinistra responsabile creata sette anni fa a sostegno della coalizione, non è però rientrata in giunta, oltre che in aula.

Fatto sta che la richiesta avanzata dall’Anpi, di cui Cosolo è presidente, è stata rigettata nell’ultima seduta della giunta guidata dal sindaco Claudio Fratta, che ribadisce il dato di fondo da cui muove la delibera. «Dal luglio 1986, quando, a valle del disastro di Chernobyl, il Consiglio comunale si espresse sul tema – spiega il sindaco –, moltissimo è cambiato, in Europa e in Italia». A livello geopolitico e di sensibilità, ma anche a livello di ricerca medica. «Non andiamo fuori tema – sottolinea –, perché con la dicitura “Comune denuclearizzato” gli enti locali dichiararono vietata la presenza di qualsiasi sorgente radioattiva e macchina radiogena nella zona interessata. Di conseguenza, con l’installazione della segnaletica si proibiva nel Comune anche il funzionamento di apparecchiature radiogene generalmente utilizzate in diagnostica o terapia, come Tac, Pet, mammografie, con l’inevitabile conseguenza di non potervi costruire un ospedale, un centro di radiologia o veterinaria». Come quello che un anno e mezzo fa è sorto proprio a Pieris, mentre anche agli studi dentistici presenti nel territorio finirebbe per essere vietato l’impiego di macchine per i raggi.

«Il Comune di San Canzian d’Isonzo ha sostenuto e sostiene con fermezza la contrarietà alla produzione di armi mediante l’utilizzo del nucleare e ripudia tutte le forme atte a minare gli equilibri di pace – afferma Fratta –, ma deve però riconoscere che la tecnologia, in particolare nel campo medico, ha di fatto superato le perplessità che in anni passati potevano essere state legittime».

I cartelli “Comune denuclearizzato”, scomparsi in modo pressoché totale, non torneranno a essere installati per essere invece soppiantati, almeno a Pieris, da quelli che pubblicizzano la specialità del territorio, il Tirime sù-Coppa Vetturino, secondo un trend sempre più diffuso. Se Monfalcone da anni è “la città delle navi da crociera”, Ronchi dei Legionari ha voluto fregiarsi del titolo di “città del curling bisiac”.

Il primo segnale posizionato nel 2016 per iniziativa del Comune sarà quindi sostituito e “moltiplicato”, perché, come spiega il sindaco, il Consorzio culturale del Monfalconese si sta occupando di realizzare le tabelle, di dimensioni maggiori e con il logo del dessert, che saranno posizionate lungo ciascuna delle quattro vie principali di accesso a Pieris. —



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