Il fascino dello storico Palazzo dei tre portoni
L’ex edificio della Provincia ospita oggi sportelli e personale regionale, ma lo spazio è abbondante

Bumbaca Gorizia 06_06_2016 Immobili Provincia palazzo Corso Italia sede © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Oggi, l’ex sede della Provincia ospita gli uffici passati sotto il “cappello” della Regione. Alla fine, è cambiato poco o nulla: soltanto la tabella sul portone d’ingresso. Perché i dipendenti continuano ad essere gli stessi (o quasi) solo con lo status di dipendenti regionali.
La sala del Consiglio viene utilizzata periodicamente per convegni e congressi, così come la sala goiunta. Pertanto, spazio ci sarebbe per poter ospitare anche Area Science Park e le start up.
La sede, oggi passata alla Regione, costituiva uno dei gioielli della Provincia. Si tratta dell’ottocentesco “Palazzo dei tre portoni” che venne rimesso a nuovo con un intervento di 5, 3 milioni di euro iniziato nel 2011 e concluso a inizio 2015. Lavori che hanno riportato lo stabile agli antichi splendori con la sostituzione, anche, di tutti gli infissi.
Qualche cenno storico. In origine il Palazzo dei tre Portoni (nome con il quale è conosciuto l’edificio che ospita la Provincia) era uno stabilimento turistico, o meglio una «residenza climatica». Diviso in tre blocchi distinti, l’edificio ospitava ventuno eleganti appartamenti per i villeggianti, che potevano godere di ambienti decorati. In uno dei locali abitò a lungo anche il dottor Franco Basaglia. Poi con il passare degli anni e dei decenni gli spazi assunsero altre funzioni, fino a quelle istituzionali.
Da cosa deriva il nome “Tre portoni”? Dal fatto di essere stato costituito mediante l’accorpamento di tre diverse palazzine realizzate nel 1873 dalla “Oesterr. Baugesellschaft für Curorte” (Società Edilizia Austriaca per i Luoghi di Cura), partecipata da Carl von Czoernig (1904-1889), attento fautore dello sviluppo turistico della città e autore del testo “Görz, Öesterreich’s Nizza” (Gorizia, Nizza austriaca), pubblicato nel 1873 a Vienna. Dopo alcuni passaggi, nel 1922 l’immobile passa in proprietà all’” Istituto di Credito fondiario della provincia di Gorizia” , fondato nel 1921 dalla Provincia medesima e attivo fino al 1929, per essere poi acquistato dalla Provincia stessa nel 1940.
Una sede storica, ampia e di gran prestigio che, dopo la chiusura della Provincia, rischia di essere sottoutilizzata.
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