Il gelato è self-service con “pesata” alla cassa

Il gelato diventa self service. Succede in viale XX settembre dove da qualche settimana ha aperto Mu, il negozio che propone il gelato fai-da-te.
Ad avviare il locale Tiziano Paoluzzi e Lorenzo Genzo, imprenditori e amici di lunga data. «L'idea di portare a Trieste questa catena nasce dalla passione delle nostre figlie per il gelato e dalla volontà di introdurre qualcosa di nuovo e divertente in città, soprattutto per i bambini e i ragazzi – spiegano – una formula che però ha catturato anche il pubblico adulto e moltissimi anziani, che entrano incuriositi e se ne escono con il cono o la coppetta in mano. Dalle 16 in poi tantissimi i giovani che riempiono il locale. È una soddisfazione per noi, anche perché abbiamo curato molto non solo la forma ma anche la qualità. Il gelato è rigorosamente artigianale e tutti i prodotti sono biologici».
Il meccanismo è semplice. All'entrata si può scegliere il cono o la coppetta di varie dimensioni, si passa quindi alle spine che dosano la quantità di gelato scelta, con tanti gusti a disposizione. Lo step successivo è la scelta dei topping, un'ampia varietà di guarnizioni tra frutta fresca, frutta secca, praline, cioccolato, granelle dolci e combinazioni fantasiose. Ultima postazione quella degli sciroppi e dell’erogatore di panna fresca. Alla fine la coppetta viene pesata e si effettua il pagamento.
Cosa piace? La possibilità di crearsi da soli il prodotto finale. Per chi vuole portarsi il gelato a casa c'è anche la possibilità di utilizzare i contenitori per asporto. C'è chi arriva alla casa con porzioni contenute, chi invece si lascia trasportare dalla voglia di provare un po' tutto (e paga di conseguenza). E se al pomeriggio gli avventori sono in gran parte giovani e giovanissimi, al mattino la clientela è molto varia.
Micol Brusaferro
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