Il Golfo di Fiume resta pescoso

Dati emersi dallo studio di Ecosea, progetto europeo transfrontaliero
Di Andrea Marsanich

FIUME. Non siamo ai livelli di 20 e più anni fa, ma le acque del golfo di Fiume sono sufficientemente pescose e non ancora impoverite da attività alieutiche indiscriminate.

È quanto emerge dalla ricerca compiuta da un gruppo di studiosi dell’Istituto spalatino di oceanografia e pesca, nell’ambito di Ecosea, progetto europeo che vede coinvolte – oltre alla Contea del Quarnero e Gorski kotar – la Contea di Zara, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia e Romagna, Abruzzo, Marche, Puglia e il ministero albanese dell’Ambiente. Ecosea, che ha ottenuto finanziamenti comunitari per 3,6 milioni di euro, ha quale traguardo la tutela e valorizzazione degli habitat marini, tramite attività innovative nella gestione del patrimonio ittico. L’altro giorno il peschereccio con reti a strascico Jadran 3, immatricolato a Zara, ha “arato” per un’ora i fondali di fronte a Fiume, con l’equipaggio che è riuscito a mettere a pagliolo circa 20 chili di specie bentoniche.

Sono le specie che vivono a stretto contatto con i fondali. Una pescata mica male, con i biologi spalatini che dopo la campionatura hanno puntato le loro attenzioni specialmente su scampi (i deliziosi scampi del Quarnero), naselli, triglie, seppie e polpi.

Oltre ad avere constatato che le acque fiumane sono tutto sommato ancora in salute, gli studiosi si sono dati da fare per stabilire sesso, maturità e alimentazione degli esemplari pescati.

Oltre a voler fotografare la situazione relativa alle risorse di pesci, crostacei e molluschi, l’intento è di stabilire un piano che possa garantire il pluriennale sfruttamento sostenibile. A detta del biologo Igor Isajlovi„, dunque, il quadro è decisamente buono: «Sì, ci sono specie la cui biomassa varia ciclicamente, con annate discrete e altre meno, ma comunque non abbiamo motivo per lamentarci. Il golfo di Fiume è una zona dove agisce un numero sostanzialmente basso di pescatori, che adoperano diverse tecniche di pesca. Ciò incide purtroppo negativamente sull’ecosistema».

Nei giorni scorsi, nella pescheria centrale a Fiume, erano presenti ingenti quantitativi di sardelle e acciughe, con diverse cassette di papaline. Dopo le 11, il prezzo delle sardelle è sceso a 10 kune (1,3 euro) al chilo, mnetre per le acciughe si dovevano sborsare 20 (2,6 euro) e per le papaline 30 kune (4 euro) al chilo.

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