Il laboratorio “ecocardio” del Maggiore intitolato al suo fondatore Pandullo

Un dono importante a una realtà cittadina di grande rilevanza come è il centro cardiovascolare dell’Ospedale Maggiore e una dedica a Claudio Pandullo, cardiologo triestino scomparso lo scorso 20 novembre all’età di 63 anni, suo ideatore e fondatore.
Così ieri mattina, alla presenza dei familiari di Pandullo, del commissario di AsuiTs Antonio Poggiana, del presidente dell’Ordine dei medici chirurghi di Trieste Dino Trento, dei colleghi e dell’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, è stata ricordata la figura del cardiologo triestino a cui è stato dedicato il laboratorio di ecocardiografia della struttura complessa “Centro cardiovascolare e Medicina dello sport”, rinnovato e potenziato dalla donazione da parte dell’associazione “Amici del cuore” di tre ecocardiografi, due dispositivi holter e un nuovo sistema software di lettura degli stessi, per un valore complessivo di 200 mila euro. Riccardi ha ricordato come Pandullo «non fosse un professionista di trincea, ma era coraggiosamente critico, sapeva comporre i conflitti e sapeva mediare». Dino Trento, successore proprio di Pandullo alla guida dei medici e chirurghi triestini, ha ricordato come lo scomparso cardiologo abbia «portato in alto la cardiologia triestina». Una specializzazione che vede Trieste primeggiare e di cui il laboratorio di ecocardiografia rappresenta un fiore all’occhiello nella sanità regionale. Si tratta di un laboratorio che nel corso degli anni ha coltivato solide relazioni scientifiche e professionali con i maggiori laboratori di ecocardiografia in Italia.
A riprova dell’eccellenza raggiunta dall’equipe del dottor Pandullo ci sono le decine di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali. Con questa nuova dotazione il laboratorio di ecocardiografia – all’interno del quale vengono eseguiti circa 4.000 esami ecocardiografici all’anno su pazienti ricoverati nel nosocomio o che vengono visitati nelle strutture ambulatoriali del centro – può oggi contare su nove ecocardiografi, di cui tre ecocardiografi di alta fascia, tre ecocardiografi portatili e tre ecocardiografi tascabili. Tutti strumenti che permettono di eseguire indagini ecocardiografiche su pazienti affetti da cardiomiopatie, cardiopatie valvolari e congenite o con esiti di infarto del miocardio.
Non solo, una delle apparecchiature ecocardiografiche sarà facilmente spostabile all’interno del Maggiore al fine di permettere l’esecuzione di esami ecocardiografici complessi, come quelli transesofagei, anche al di fuori dello stesso centro cardiovascolare. —
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