Il Lazio ingloba la struttura dell’Abruzzo e l’Umbria finisce sotto l’ala della Toscana

La Direzione regionale Veneto con sede anche a Trieste non è l’unico caso del genere, nella ristrutturazione dell’Agenzia. Sfogliando il testo della riforma, infatti, ne troviamo molte altre: è il caso dell’Emilia Romagna, che avrà competenza anche sulle Marche, con sedi a Bologna e Ancona. Ma anche del Lazio, che metterà il cappello sull’Abruzzo, con sola sede a Roma. La direzione regionale del Piemonte, invece, avrà competenza anche sulla Val d’Aosta, con sede soltanto a Torino. Infine ci sono la direzione Toscana, con competenza anche sull’Umbria (sede a Firenze) e quella della Puglia, che coprirà anche il Molise (con sede a Bari). La riforma è stata deliberata dal comitato di gestione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il 28 febbraio scorso. È il parto del direttore nazionale dell’Agenzia, Giovanni Kessler. All’inizio di febbraio il direttore ha visitato Venezia, incontrando il personale delle due regioni. In quell’occasione ha posto l’accento sull’importanza della «sicurezza», identificando in essa il fine primario della ristrutturazione. Dichiarava Kessler: «Partiamo da una base di consolidata professionalità, dall’impegno del contrasto alle frodi, dal senso di appartenenza del personale all’Agenzia. Il cammino del rinnovamento passa anche da questi aspetti, oltre che dagli obiettivi irrinunciabili di sicurezza degli scambi, efficienza dei controlli e innovazione nei processi».
g.tom.
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