Il mare s’è mangiato le spiagge di Grado I viali invasi dalle alghe

Solo per il litorale principale si stimano oltre 15 mila metri cubi di sabbia erosi Accentuato il fenomeno dell’acqua alta. Danni anche in Costa Azzurra e a Pineta
Bonaventura Monfalcone-29.10.2018 Acqua alta-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-29.10.2018 Acqua alta-Marina Julia-foto di Katia Bonaventura



Le spiagge di Grado sono state “torturate” dalla forte ondata di maltempo. L’ammontare dei danni lo si conoscerà solamente fra qualche giorno.

Intanto, il problema più evidente è l’erosione di gran parte della sabbia degli arenili.

Solo nella spiaggia principale, quella gestita dalla Git, si evidenzia, infatti, una stima di oltre 15.000 metri cubi di sabbia portati via dal mare.

I blocchi in cemento oggi visibili lungo l’arenile, sono normalmente sotto la sabbia, in quanto sopra vengono poggiate delle tavole di legno e quindi la doccia. Parliamo, dunque, di varie decine di centimetri di sabbia.

Il pesante fenomeno dell’erosione ha colpito anche la spiaggia di Pineta e quella della Costa Azzurra.

Quest’ultimo arenile, che ha una notevole larghezza, è stato nottetempo quasi interamente sommerso dall’acqua.

Oltre alla sabbia c’è un altro problema molto serio, quello relativo alle alghe e al materiale spiaggiato.

Il presidente della Git, Alessandro Lovato, ha affermato che, nella sola spiaggia principale, si tratta di circa 500 metri cubi di alghe.

Per portarle via ci vorrebbero ben venti camion, per dare la misura della situazione.

Su questo aspetto Lovato ha anticipato che in ogni caso è stato deciso di lasciarle sul posto per farle diventare, come un tempo, una sorta di protezione, almeno parziale, nel caso di ulteriori mareggiate.

Il mare tra l’altro è arrivato fino ai viali limitrofi all’arenile, dove ieri mattina erano disseminati cumuli di alghe.

«L’unico aspetto positivo di quanto è accaduto – ha osservato il presidente della Git – è il fatto che è già stato programmato il ripascimento delle spiagge per febbraio-marzo del prossimo anno, che se prima era necessario ora è indispensabile».

Il vento e il mare hanno inoltre divelto e distrutto diverse cabine. Danni consistenti sono stati riscontrati anche allo stabilimento Costa Del Sol della spiaggia di Pineta.

Eleonora Corbatto ha segnalato due cabine completamente distrutte, ma soprattutto il grande problema dell’erosione della sabbia: «Confidiamo che venga fatto il ripascimento perché non possiamo presentare una spiaggia in questo stato, senza sabbia; tuttavia - ha aggiunto - per programmare la stagione è necessario avere oggi sicurezza e certezza».

Anche la spiaggia di Pineta è piuttosto ampia, ma per dare un’idea della forza del mare Eleonora Corbatto ha semplicemente spiegato: «Ci siamo trovate le alghe fin sopra i nostri chioschi».

Nella serata e nella notte fra lunedì e ieri si è scatenata l’ennesima ondata, l’ennesima furia del vento e del mare concomitante tra l’altro con il ripetersi, ancor più accentuato rispetto al mattino, del fenomeno dell’acqua alta.

L’intero centro e la parte bassa del centro storico, oltre al rione San Vito-Colmata, sono risultati allagati.

I volontari della Protezione civile che hanno operato ininterrottamente fino a ieri mattina all’alba, sono stati costretti addirittura a chiudere l’ingresso a Grado da Belvedere, se non con attente cautele, in quanto l’acqua aveva invaso anche la grande area dello squero nella zona della rotatoria.

Gli automobilisti che hanno voluto entrare ugualmente in città sono stati costretti a salire con la loro vettura sui marciapiedi.

Tranne poi alcuni scantinati e alcuni locali che si trovano in zona porto, oppure lungo via dei Provveditori e il crollo di una parte dell’argine della Valle Artalina, non sono stati segnalati ulteriori danni di rilievo, se non la caduta di un albero in Valle Goppion e di un cipresso in via Grado, lungo la strada che porta al centro visite della Valle Cavanata.—



Riproduzione riservata © Il Piccolo