Il maxi palazzo di via Carducci 39 pronto al restauro da 400 mila euro

Peccato che il coronavirus condizioni anche l’attività edilizia, perché tutto era stato predisposto per cominciare già in questi giorni, precisamente lunedì scorso.
Era un filone interessante per architetti e imprese, alimentato dalle agevolazioni fiscali applicate agli investitori: il restyling di facciata concorre alla migliore qualità urbana e alla valorizzazione immobiliare.
Comunque, se non sarà adesso, è imminente l’avvio dei lavori sull’imponente edificio di via Carducci 39, alto una ventina di metri, dirimpettaio del Mercato coperto. Lo stabile si estende su tre lati: il principale in via Carducci, poi quello in passo Goldoni e un terzo nella strettissima e disabitata via Alberto Nota, dedicata a un commediografo torinese e utilizzata essenzialmente come parcheggio degli scooter. In pratica, l’edificio confina con Casa Sordina, che ha ospitato per anni la sede della Lista per Trieste.
Compreso il pianterreno,il grande palazzo comprende sei livelli. Accoglie negozi, studi, abitazioni: una ventina i proprietari che si spartiranno un bel conto da 400 mila euro. Tra gli esercizi commerciali un’edicola-tabaccheria di serale presidio, conosciuta ai triestini che durante il giorno non sono riusciti ad approvvigionarsi di stampa, sigari, sigarette. C’è anche un kebab a conferire una tonalità esotico-levantina.
Progettista e direttore dei lavori è Lorenzo Gasperini, un esperto in questo tipo di intervento sulle facciate d’epoca: all’opera su palazzo Dreher, Casa Junz-Calabrese (sempre in via Carducci all’angolo con Torrebianca e San Lazzaro), Casa Steiner, studiando neoclassico, eclettismo, liberty.
«Quasi 37 anni di mestiere, ho iniziato subito dopo la laurea in Architettura a Venezia - celia l’ex sindaco di Muggia - Avrei voluto fare l’architetto navale, ma i tempi non erano ancora maturi per le passeggeri » .
Gasperini illustra a grandi linee le caratteristiche dell’intervento: «Edificio interessante, anche se non vincolato dalla Soprintendenza. Presenta gli aspetti salienti del primo Novecento, soprattutto nell’abbondanza dei decori e degli ornamenti. Meritano attenzione le ampie finestre, che consentono affacci di grande suggestione».
A Gasperini non risultano il nome del palazzo e del progettista originario. Un recupero che impegnerà in contemporanea i tre lati, interessando facciate e falde di copertura.
I lavori saranno eseguiti dall’impresa Ad-Gulf, diretta dall’ingegner Claudio Fazzini, che si avvarrà di una squadra composta da una decina di addetti.
L’effetto coronavirus, come si accennava all’inizio, è arrivato a gamba tesa su un settore che stava riprendendo fiato dopo anni di grande astinenza.
L’impossibilità di riunirsi blocca decisioni e progetti. «Abbiamo un’urgenza in via Rossetti – conclude Gasperini – e cercheremo di risolverla con un’assemblea condominiale “online”. Forse una prima cittadina».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo