Il “medico” degli orologi indossa ancora il camice nel nuovo laboratorio: «Hanno bisogno di me»

Antonio Fabris, dopo la chiusura dello storico negozio di via Crispi, ha il suo spazio in via Marconi per riparare quelli da polso e i pendoli 
Bumbaca Gorizia 16_09_2019 Antonio Fabris laboratorio orologeria © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16_09_2019 Antonio Fabris laboratorio orologeria © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

la storia



Il mestiere dell’orologiaio non tramonta mai. Dopo quasi 70 anni di ininterrotta presenza nel contesto commerciale cittadino e la cessata attività, lo scorso luglio, dello storico negozio di orologeria, oreficeria e argenteria di via Crispi 4, Antonio Fabris si è rimesso al lavoro. Ha aperto il suo nuovo laboratorio di orologeria, dedicato alle riparazioni di orologi e pendoli, nella sede di via Marconi n. 7/1.

«Ormai non ci sono più tanti orologiai, ma la richiesta è tanta. Alcune marche fanno mandare direttamente l’orologio da riparare nelle loro sedi», dice Antonio che invece continua ad avere e ad allargare la propria clientela. Avrebbe potuto chiudere e basta. Ma il suo intento è proprio quello di offrire assistenza, riparazione, revisione e servizi specializzati per tutte le marche dl orologi da polso, da tavolo e a pendolo. Un mestiere molto delicato, sempre più raro come si diceva, dove serve tanta pazienza. E Antonio ce l’ha, assieme a tanta esperienza, preparazione e professionalità nel suo lavoro.

Lo dimostra la storia del negozio Fabris, ora diventato solo laboratorio. L’esercizio era stato gestito inizialmente da Francesco Fabris, con l’inseparabile consorte Carolina Bevilacqua, qualificato stimatore di preziosi allo storico Monte di Pietà della Cassa di Risparmio di Gorizia nella sede di via Carducci. Ma già nel lontano 1964, era entrato nell’organico del negozio il figlio Antonio che, una volta completati gli studi superiori, aveva ottenuto la qualifica di orologiaio riparatore dopo altri tre anni di scuola di alta specializzazione a Milano.

Alla morte del padre nel 2002, Antonio diventò titolare della ditta Fabris Sas, assieme alla sorella Flavia. Nel frattempo, la mamma Carolina, deceduta quasi centenaria un anno fa, è rimasta sempre fedele alla sua quotidiana e instancabile presenza in negozio fino all’età di 96 anni. Aveva costantemente servito la clientela con la sua squisita gentilezza di sempre. Non è un caso che la gioielleria sia stata un punto fisso per intere generazioni di goriziani che trovavano nell’esercizio la più ampia scelta sia di preziosi sia di orologeria. Infatti era in uso allora, a fronte di matrimoni, battesimi, cresime e prime comunioni, che genitori, nonni, parenti, santoli e amici comprassero rinomati orologi di marca, quali Lorenz, Willer Vetta, Longines, Breil e Festina, oppure altre oggettistiche di valore per lasciare un indelebile ricordo di affetto ai festeggiati. Ora i tempi sono cambiati per cui gli acquisti si stanno orientando in tutt’altro genere di scelte, preferendo computer, cellulari o altre tecnologie.

Ma la passione e l’amore con cui Antonio Fabris svolge il suo insostituibile mestiere dimostra, al di là dell’attaccamento, che il lavoro di provetto orologiaio continua ad essere richiesto. Un impegno di precisione e di esattezza cronometrica che lo vede tutto il giorno incurvato sul suo specifico tavolo di lavoro, intento nelle riparazioni degli orologi. Anche quelle più complesse per soddisfare la clientela. «Arrivano clienti anche da fuori Gorizia», svela Fabris di bianco vestito indossando un camice. Sembra un medico, anzi in un certo senso lo è. Il medico degli orologi. —



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