Il megafono dei social per i ciarlatani delle cure

TRIESTE Diciamo la verità: le fake news scientifiche fino a qualche anno fa erano così grossolane da suscitare ilarità in chiunque avesse non necessariamente cultura, ma solo un minino di buon senso. Scie chimiche, microchip innestati negli esseri umani per controllarli, complotti gay orditi da Goldman Sachs e Jp Morgan (tutti questi cavalli di battaglia del principale partito politico italiano, ad esempio), sembravano all'inizio così incredibili dall'essere anche divertenti. Il problema, però, è che i social hanno cominciato progressivamente a dare credibilità a queste baggianate. E poi, grazie alla politica, queste da plausibili sono diventate anche azionabili, come si usa dire in medicina, ovvero tali da poter portare a un'azione per affrontarle. Il problema, peraltro, sembra universale di tutte le società con una deriva populistica.
Lo scorso 22 maggio la Camera dei Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti ha approvato una normativa, il "Right to Try" (Diritto a Provare) Bill, che consentirà ai pazienti con malattie mortali e incurabili di accedere a qualunque trattamento senza dipendere dall'approvazione della Fda, che finora vigilava su offerte truffaldine di vario tipo. La normativa era già stata approvata dal Senato americano nell'agosto 2017, e il Presidente Trump, fortemente a favore, la trasformerà in legge a breve.
Fino ad oggi, i pazienti per i quali la medicina convenzionale aveva fallito potevano ricorrere all'arruolamento in una sperimentazione clinica controllata o partecipare a un programma di accesso terapeutico esteso, entrambi controllati dalla Fda con stretti criteri scientifici. Con questa nuova legge, sono molte centinaia le cliniche private che esultano in tutto il Paese, perché ora saranno autorizzate a propinare pseudoterapie non scientifiche dietro lauto pagamento (queste sì che sono una lobby di veri "poteri forti"; esistono più di 100 di queste cliniche soltanto in California per le cellule staminali).
E a nulla è valso nemmeno la forte avversione delle associazioni dei pazienti, che ora si vedono in balia di una nuova generazione di ciarlatani e santi guaritori. C'è soltanto da sperare che questa tendenza non si espanda da noi, e che le derive dei Paesi dell'Est europeo e dell'Italia rimangano marginali. "Il buon senso c'era ma si era nascosto per paura del senso comune", diceva saggiamente Manzoni. E' però giunta l'ora per il buon senso di tornare finalmente fuori.
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