Il mercato auto è in ripresa Riaprono le concessionarie

Nella provincia di Gorizia dal 2003 al 2013 il crollo di vendite da 6.000 a 2.300 La Maggiore scommette sugli spazi di via Grado dopo i segnali positivi post-crisi
Bonaventura Monfalcone-14.09.2017 Italnolo-Foto d'epoca e attuali-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.09.2017 Italnolo-Foto d'epoca e attuali-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Se nel centro di Monfalcone le vetrine vuote non mancano, in periferia qualcosa si sta muovendo. In via Grado, dove già si affacciano supermercati, alcune attività specializzate e realtà artigianali, riapre ufficialmente i battenti giovedì alle 18 un’altra concessionaria, quella de La Maggiore, fondata nel 1972 dai fratelli Maggiore, Orlando e Michele, e da Giovanni Lenardon, come rivendita monomarca di automobili Renault. Segnale che conferma la costante, se non consistente, ripresa del mercato dell’auto, tra i più colpiti dalla crisi mondiale dell’economia scoppiata tra 2007 e 2008.


Maggiore e Lenardon erano usciti dal settore alla vigilia, per vicende legate alle scelte di riorganizzazione della rete di vendita effettuate da Renault. «La società aveva chiesto in sostanza ai concessionari di Trieste, Monfalcone e Gorizia, Cervignano di unirsi in un unico punto vendita – ricorda Alberto Maggiore, figlio di uno dei tre fondatori, Orlando –, quello, di grandi dimensioni, poi realizzato a Bistrigna sotto il nome di Progetto 3000 e che sappiamo com’è finito. Noi non abbiamo condiviso quella strategia e siamo usciti». L’enorme sede di Progetto 3000, per la quale era stata avviata la procedura fallimentare 5 anni fa, si è presto svuotata delle automobili e ha chiuso, trovando solo ora un acquirente e un utilizzatore, un’impresa di impianti elettrici dell’indotto Fincantieri.


Prima di abbandonare il settore dell’auto, i soci storici decisero comunque di crearsi un’alternativa, quella del noleggio di mezzi, attrezzature, gonfiabili che ha sede sempre in via Grado e che ora è separato dalla concessionaria (Renault, Dacia e Nissan) solo dal locale TikiTaka. Tra le due realtà gli occupati sono in tutto 21 e «in crescita», come rileva Alberto Maggiore. La decisione di ritornare alle origini è scattata a fronte delle mutate condizioni di mercato, dell’esperienza quasi cinquantennale nel settore, delle strutture disponibili e pure della diversa organizzazione che le case automobilistiche hanno deciso di darsi. «Ora Renault ha un unico referente per il Friuli Venezia Giulia che si appoggia a partner nei territorio e noi siamo uno di questi», spiega Alberto Maggiore. La nuova concessionaria, poi, non è più dedicata a un solo marchio, ma a tre, che salgono a quattro (c’è anche Opel) nella realtà di Gorizia.


Molto è cambiato nell’arco degli ultimi 15 anni. «Nel 2003, quando noi abbiamo cessato l’attività, si vendevano nella provincia di Gorizia circa 6.000 automobili, nel 2013 eravamo scesi a 2.300», sottolinea Alberto Maggiore, confermando come diversi concessionari siano scomparsi in questi anni, anche se alcune realtà storiche cittadine, o degli stretti dintorni, hanno retto. «La ripresa c’è, ma quello dell’auto rimane un mercato molto difficile – aggiunge –. Bisogna gestire i costi in modo puntiglioso». La crisi ha inciso del resto sulle tasche e quindi sulle abitudini dei potenziali clienti. «L’acquisto dell’auto ora è meno emozionale – spiega –. C’è sempre chi può permettersi di comprare l’auto anche per “farsi vedere”, ma per la maggior parte è una decisione che punta a un buon rapporto qualità-prezzo». Fino al 2006 di auto bianche se ne vendevano pochissime e «solo ai tassisti», mentre con lo scoppio della crisi il bianco è diventato un colore diffuso «perché faceva risparmiare 4-500 euro». La tendenza, però, si sta invertendo e per le famiglie Maggiore e Lenardon è stato «come riaccendere un interruttore». Alle spalle quasi cinquant’anni di esperienza, che i titolari sperano di raccontare anche con una piccola esposizione di foto storiche, mentre ad animare l’inaugurazione ci penserà la musica di dj Zippo.


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