Il mezzo secolo di Attica, signora del mare

L’imbarcazione in legno disegnata da Sciarrelli e varata nel 1969 sarà celebrata questa sera alla Società Triestina della Vela

TRIESTE Grande festa in Sacchetta per i primi 50 anni di Attica, l’imbarcazione in legno disegnata dal famoso progettista triestino Carlo Sciarrelli nel 1967. Una barca «come il mare comanda», com’era solito ripetere egli stesso sin dal giorno del suo varo, avvenuto nell’ormai lontano 1969. Una barca figlia di un progetto al quale lo stesso Sciarrelli assegnò ben due asterischi, il massimo nella lista che lui era solito comporre con i lavori più riusciti. Fu il suo disegno numero 12 e fu costruita nel cantiere di Mariano Craglietto di Trieste, storico maestro d’ascia, capace di dare vita a molte e prestigiose imbarcazioni.

Battezzata 50 anni fa con il nome di Pape Satàn, con il fine nemmeno troppo nascosto di incutere timore agli avversari in gara e nelle crociere, dopo pochi anni il nome stesso fu modificato in Attica, in sfregio alla superstizione marinaresca che imporrebbe di non effettuare modifiche del genere. Il nome è un omaggio alla regione storica della Grecia comprendente la penisola sulla quale sorge Atene.

Attica è stata progettata per essere competitiva nelle regate Rorc (Royal Ocean Racing Club) che si disputavano negli anni Settanta in Adriatico. Imbarcazione estremamente elegante e snella con slanci pronunciati e un piccolo counter-stern ricurvo, si fa notare soprattutto per il piano di coperta sgombro, che richiama alla mente le barche di Laurent Giles e di Robert Clark.

Nel 2002, dopo vari armatori e altrettanti approdi adriatici, è tornata in Sacchetta, curata dalle amorevoli mani di Maila Zarattini e Tiziana Oselladore e batte il guidone della Triestina della Vela. In questi diciassette anni è stata costantemente seguita nei restauri conservativi dai maestri d’ascia triestini, restauri che sono stati effettuati nel Cantiere Alto Adriatico di Monfalcone e nel Cantiere AA Custom.

Dal 2003 Attica ha partecipato a tutte le regate delle barche classiche dell’Adriatico, da Venezia a Rimini fino al recente trofeo Portopiccolo, condotta con perizia dal timoniere Guglielmo Danelon. Con lui al timone Attica è sempre riuscita a piazzarsi sul podio delle regate alle quali ha partecipato.

Com’è condurre una barca di legno rispetto a un’imbarcazione moderna e supertecnologica è la stessa Maila Zarattini a spiegarlo: «C’è una notevole differenza, perché le barche moderne sono molto più leggere e le manovre sono molto più veloci. Con le imbarcazioni classiche, invece, la manovra è molto più articolata a causa della chiglia lunga». Attica è lunga quasi 11 metri e larga 2,70, per un peso di 5,25 tonnellate e una superficie velica di 50 metri quadrati. Numeri che fanno della neo cinquantenne una vera signora del mare, pronta ad essere ancora protagonista nelle acque dell’Adriatico settentrionale.

Questa sera – l’appuntamento è fissato alle 20.30 – i 50 anni di Attica verranno festeggiati dai soci del sodalizio nella sede della Società Triestina della Vela sul Pontile Istria. —


 

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