Il ministro Costa ha firmato la nuova Aia Controlli più stringenti sulla centrale A2A

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha firmato il procedimento relativo all’Autorizzazione integrata ambientale di riesame complessivo, avviato nel febbraio 2019, relativo all’adeguamento della centrale termoelettrica alle Bat (Best Avaiable Techniques). A questo punto, si attende solo la pubblicazione formale sulla Gazzetta ufficiale della nuova procedura Aia.
Una procedura dunque molto più rigorosa quanto a misure prescrittive rispetto all’Aia vigente, rilasciata nel 2009 e successivamente riaggiornata. Il Comune di Monfalcone, nel recente inoltro delle osservazioni, aveva ritenuto «questione dirimente» il fatto che il riesame complessivo dell’Aia fosse sottoscritto dal ministro, proprio al fine di «garantire prescrizioni più stringenti», portando un «significativo miglioramento dell’impianto a carbone e conseguentemente a importanti benefici ambientali per il territorio comunale». Un passaggio dunque significativo, il sindaco Anna Maria Cisint e l’assessore all’Ambiente, Sabina Cauci, hanno infatti osservato: «Per la centrale di Monfalcone ora abbiamo l’Aia più avanzata d’Italia». Intanto l’azienda, da parte sua, ha affermato: «In attesa di compiere gli opportuni approfondimenti sul testo ufficiale del provvedimento, A2A conferma il proprio impegno a tutela dell’ambiente e della salute e ricorda che i dati ambientali della centrale termoelettrica di Monfalcone sono sempre stati ampiamente nei limiti previsti dalla normativa vigente».
Rispetto ai limiti fissati in ordine all’adeguamento alle Bat, l’applicazione sarà ulteriormente “restrittiva” mediante le misure proposte da Regione e Comune e recepite in Conferenza dei Servizi. A partire dall’inserimento di ulteriori misurazioni e diverse modalità di rilevamento, delle emissioni di metalli a camino. Per alcuni di questi si tratta di misurazioni ex novo, come uranio, polonio, radio e radon. L’adeguamento alle nuove prescrizioni dovrà diventare operativo nell’agosto del 2021. Nel frattempo, è stato spiegato, la procedura prevede che entro sei mesi dalla sottoscrizione da parte del ministro, l’azienda A2A EnergieFuture dovrà mettere in atto le azioni di adeguamento, attestando i relativi interventi e la elaborazione dei progetti utili a garantire il rispetto dei limiti contemplati dall’Aia. Dunque, la misurazione delle concentrazioni di metalli aggiuntivi, mentre per quelli già rilevati cambierà il criterio, non più a carattere cumulativo ma per singolo elemento. Una prescrizione, come ha spiegato l’assessore Cauci, inserita in Aia su indicazione del Comune. Altro aspetto è la riduzione dei limiti di emissione, più stringente rispetto ai valori superiori indicati dalle Bat. Per l’anidride solforosa (SO2) rispetto al limite attuale nelle 48 ore di 220 milligrammi per metro cubo, la nuova Aia contempla un limite giornaliero di 140 mg/Nm3, quando il parametro superiore giornaliero delle Bat è di 205 mg/Nm3. Riguardo agli ossidi di azoto il limite giornaliero ad oggi di 180 mg/Nm3 passerà a 125 mg/Nm3, mentre quello delle Bat è di 200. E ancora, ad esempio, le polveri: l’attuale limite di concentrazione mensile è di 20 mg/Nm3 verrà ridotto a 10 mg/Nm3 giornaliero, rispetto a 20 mg/Nm3 giornaliero massimo secondo le Bat.
Misure precise anche in ordine al carbonile. Le nuove prescrizioni prevedono il mantenimento dei cumuli di carbone entro livelli più bassi rispetto al muro di contenimento che dovrà essere quindi più alto del 20%. In questo senso gli aspetti da valutare ai fini della prescrizione sono l’innalzamento del muro e/o la riduzione del volume di carbone.
Il tutto in attesa del termine fissato al 2025 per la chiusura delle centrali a carbone. Cisint e Cauci hanno osservato: «Esprimiamo grande soddisfazione per i traguardi raggiunti, anche assieme alla Regione, a favore di un minore inquinamento dell’aria per i monfalconesi. Monfalcone sarà un esempio di avanguardia nazionale, quello cittadino sarà il primo impianto che dovrà misurare dei metalli inquinanti mai rilevati prima a camino in centrali termoelettriche e in inceneritori in Italia».—
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