Il ministro Galletti sull’Aia della centrale: esame prima del 2025

La risposta all’interrogazione della senatrice Fasiolo. Studio pilota sull’incidenza di metalli emessi da sorgenti inquinanti
Di Laura Borsani

Il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’esercizio della centrale A2A, potrebbe essere avviato anche prima del marzo 2017. Prima della scadenza originaria dell’Aia. In ogni caso, ben prima del 2025. Termine prorogato a seguito del noto decreto numero 46 del 4 marzo 2014. Ad affermarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha risposto a una specifica interrogazione presentata dalla senatrice monfalconese Laura Fasiolo. Il ministro ha inoltre annunciato per l’inizio del prossimo autunno, l’avvio di uno studio pilota con il quale si intende verificare se nelle popolazioni residenti in prossimità della centrale esistono delle effettive incidenze di microinquinanti (metalli e metalloidi in particolare) emessi in atmosfera dalle sorgenti di inquinamento. Una risposta chiara, dunque, quella inviata dal ministro Galletti alla senatrice Fasiolo. La parlamentare, nella sua interrogazione, aveva enucleato tutte le questioni inerenti la centrale. A partire dal processo di decarbonizzazione dell’impianto. Aveva infatti chiesto di conoscere la «disponibilità del Ministro a definire un percorso che punti ad abbandonare definitivamente l’uso del carbone a favore di tecnologie basate sull’impiego di combustibili a basso impatto ambientale, in coerenza con il Piano energetico regionale». Quindi s’era soffermata sull’aspetto ambientale e sanitario, chiedendo al ministro «quale fosse la volontà di approfondire l’impatto ambientale e sanitario della centrale A2A e i danni in essere e quelli potenziali arrecati alla salute umana e all’ambiente» e se, «alla luce delle evidenze, non ritenga opportuno sospendere la proroga dell’Aia già comunicata al gestore dell’impianto».

Il ministro ha passato in rassegna tutti gli interrogativi della senatrice. In ordine alla riconversione, A2A ha dato «la disponibilità a ricercare, in coerenza con le linee guida dettate dal Piano regionale, un percorso industriale sostenibile che consenta alla centrale la graduale dismissione dell’uso del carbone per la produzione di energia elettrica, a vantaggio di fonti energetiche rinnovabili, basate prioritariamente sull’utilizzo di biomasse vegetali disponibili nella stessa regione Friuli Venezia Giulia». Ciò in coerenza anche con gli impegni assunti dal nostro Paese nel corso della Conferenza sul clima di Parigi.

Il ministro Galletti ha anche accolto l’invito a voler eseguire ulteriori studi epidemiologici volti all’analisi dello stato di salute della popolazione residente nelle aree limitrofe alla centrale. Nella risposta alla senatrice, ha annunciato l’avvio dello studio pilota, il prossimo autunno, in ordine all’effettive incidenze di particolari microinquinanti emessi dalle sorgenti di inquinamento. Veniamo all’Aia. Il riesame potrebbe avvenire anche prima della scadenza originaria del marzo 2017, poichè è imminente la definizione da parte della Commissione Ue del documento “Conclusioni sulle Bat” (migliori tecnologie disponibili), che la Commissione europea ritiene di poter definire entro quest’anno. Il riesame complessivo dell’Autorizzazione integrata ambientale avverrà in ogni caso ben prima del 2025. La senatrice Fasiolo ha osservato: «Alla luce degli elementi forniti, ritengo che si tratti di una risposta articolata e significativa da parte del ministro Galletti, che recepisce in pieno la richiesta di garantire un monitoraggio costante e sollecito a tutela del bene supremo rappresentato dalla salute pubblica e che tracci un percorso con date certe e di breve e medio termine per realizzare l’attesa transizione a produzioni industriali a minore impatto ambientale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo