Il monumento a Corridoni una meta di pellegrinaggio

Alla Trincea delle Frasche si rinnova l’omaggio al sindacalista rivoluzionario Arrivano i dirigenti nazionali dell’Ugl, erede della Cisnal: «Un eroe del lavoro»
Di Luca Perrino

FOGLIANO. Non c’è solo il Sacrario. Non ci sono solo la dolina dei Bersaglieri, le trincee e i camminamenti. I luoghi della Grande Guerra, a Fogliano Redipuglia, sono davvero molti e per tutti i gusti tanto da diventare meta di veri e propri pellegrinaggi non censiti. Il cippo della Trincea delle Frasche dedicato a Filippo Corridoni è uno di questi. È il luogo nel quale trovò la morte nel 1915 il sindacalista e soldato Filippo Corridoni, il cui corpo non verrà mai ritrovato.

Il monumento a Corridoni, pur trovandosi in un contesto del tutto naturale, è collocato al centro di uno dei più significativi e interessanti circuiti carsici, sia dal punto di vista storico sia dal punto di vista paesaggistico. Ma è anche meta di un pellegrinaggio “politico” che proprio oggi - in occasione del convegno che, a Trieste, ricorderà il 65.mo anniversario della fondazione della Cisnal, storico sindacato della destra fondato il 24 marzo del 1950 a Napoli - vedrà alle 15 i consiglieri nazionali, i rappresentanti confederali, i segretari nazionali, regionali e provinciali dell’Ugl (erede della Cisnal) recarsi al Sacrario, per rievocare la figura di Filippo Corridoni, sindacalista rivoluzionario e militare, al quale idealmente si richiama da sempre l’organizzazione, per riflettere a cento anni di distanza su cosa ha rappresentato la prima guerra mondiale per il nostro Paese e su quanto rimane dell’impegno sindacale nell’Italia di oggi.

Non mancherà la deposizione di corone di alloro davanti all’imponente monumento da parte dei sindacalisti. «È importante - spiega il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone - ricordare la figura di Corridoni perché in questo momento storico si impone una scelta: o la difesa del lavoro o la sottomissione alle logiche finanziarie della globalizzazione. Noi non abbiamo dubbi sulla scelta da fare e continueremo a portare avanti le battaglie con chi ha scelto di stare dalla parte dei lavoratori».

Filippo Corridoni era nato a Pausula, poi Corridonia, nelle Marche, il 19 agosto 1887. Allo scoppio della prima guerra mondiale, nella propria azione di interventista e sindacalista, si presentò volontario per il fronte e poco prima della partenza mandò un saluto a Mussolini. Il 25 luglio 1915 partì per il fronte con i complementi del 32º Rgt. Fanteria. Essendo però minato dalla tisi, che lo affliggeva da anni, fu inizialmente assegnato ai servizi di retrovia.

Ma qual è la storia del cippo Corridoni? Nel giugno del 1932 viene annunciata la decisione di costruire un cippo dedicato alla memoria del giovane sindacalista. L’opera è fortemente voluta dall’Unione sindacati fascisti dell’industria di Gorizia ed è sostenuta e acconsentita da Bruno Biagi, che in quel momento ricopre la carica di commissario della confederazione nazionale dei sindacati dell’industria. La copertura finanziaria per la costruzione è sostenuta da una raccolta di fondi tra gli iscritti delle varie organizzazioni sindacali. Viene bandito un concorso per il progetto da realizzare nei pressi della Trincea delle Frasche. Davanti ai progetti presentati Mussolini sceglie quello dello scultore latisanese Francesco Ellero che, per l’occasione, collabora con Pietro Zanini di Udine. “Qui eroico combattente cadde Filippo Corridoni, fecondando col sacrificio della vita la gloria della Patria e l’avvenire del lavoro” la scritta incisa alla base di un monumento con tanto di fascio littorio incastonato e numerosi riferimenti al mondo del lavoro.

Ecco che il cippo Corridoni diventa un altro tassello storico, dunque, che va ad arricchire l’ormai esauriente proposta storico-turistica inserita tra gli itinerari didattici transfrontalieri dei “Sentieri di pace” che si lega con la Trincea delle Frasche, a sua volta oggetto di un primo recupero, una quindicina di anni fa, in occasione del passaggio della Marcia di Redipuglia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo