Il museo del Sabotino dedicato a Mario Muto

È la proposta dell’amministrazione comunale per ricordare l’esperto di storia locale scomparso di recente

«Che il museo della grande guerra sul Sabotino porti il nome di Mario Muto». Arriva la proposta di intitolare alla sua memoria la creatura che, grazie a una passione inesauribile e a una invidiabile caparbietà, aveva creato sulle pendici del monte Sabotino, trasformando una parte della vecchia caserma in uno spazio espositivo dedicato alla prima guerra mondiale. La proposta porta la firma di Serenella Ferrari, consigliere comunale con delega alla rete museale di Gorizia, che non nasconde l’ammirazione per l’encomiabile operato di Muto. «Personalmente – dice – credo moltissimo nel museo della grande guerra sul Sabotino e sarebbe un atto doveroso intitolarlo a Mario. Recentemente avevo già avuto modo di esprimere al sindaco Ziberna il mio pensiero, assolutamente favorevole, in merito all’ipotesi di inserire l’esposizione dell’ex caserma all’interno della rete museale di Gorizia e avevamo già in programma di tornare a visitare Mario. Purtroppo, il destino ha voluto diversamente». Insomma, secondo Ferrari il futuro del museo è garantito e sarà nel segno della passione per la storia locale che ha sempre contraddistinto l’operato del suo ideatore. D’altronde il sito creato da Muto fu scelto come prima tappa del sopralluogo che le amministrazioni comunali di Gorizia e Nova Gorica fecero a fine dicembre sul Sabotino, in occasione di un vertice incentrato sul piano di valorizzazione transfrontaliera del monte. «Mario ha iniziato a costruire quel museo – ha aggiunto la delegata – ora il nostro compito è di continuare seguendo il solco che ha tracciato. La sua scomparsa creerà un inevitabile momento di pausa, ma aspettiamo con fiducia di conoscere i nuovi referenti dell’ex Centro per le ricerche archeologiche e storiche del Goriziano, ora associazione Sabotino, con i quali mi piacerebbe poter continuare il progetto di Mario e, soprattutto, fare in modo che la sua attività e il suo impegno proseguano e portino un giorno a un grande risultato per Gorizia. Certo, non sarà una missione semplice e servirà l’aiuto di tutti. In particolare modo delle autorità militari. Ma io resto convinta che sia vero il motto “volere è potere” . Se tutte le parti in causa si metteranno d’impegno per agevolare il progetto del museo, arriveremo senza dubbio a un’ottima soluzione». Ma come ogni progetto, anche per il museo del Sabotino accanto alle idee servono le risorse finanziarie, per le quali Ferrari chiama in causa la Fondazione Carigo e la Regione. «Il patrimonio che Mario era riuscito a creare per il museo della grande guerra non può e non deve andare disperso so che la Fondazione Carigo era già intervenuta in passato, in più di un’occasione, per aiutare questa iniziativa, e auspico che in futuro possa intervenire anche la Regione. Per dare forma a un bel progetto servono molte risorse, e questo è un progetto che merita di essere tenuto in considerazione a livello istituzionale anche fuori dai confini goriziani e provinciali».

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