Il nuovo film di Salvatores in Porto Vecchio

TRIESTE. Nel 2008, quando ha girato tra Osoppo e Maniago “Come Dio comanda”, Gabriele Salvatores aveva trascorso Pasqua a Trieste e durante una passeggiata con Federico Poillucci, presidente della Fvg Film Commission, aveva scoperto il Porto Vecchio. Ora la magia di quel posto gli è tornata in mente e gli è sembrata perfetta per ambientarci addirittura un fantasy adolescenziale, il suo prossimo lavoro “The Invisible Boy”: per questo il regista tornerà a breve a Trieste per cominciare a impostare le riprese, previste per la metà di luglio. Poillucci ha incontrato ieri a Roma i coproduttori italiani di Indigo Film e ha parlato direttamente col regista proprio per programmare i sopralluoghi, nella settimana successiva al primo maggio: nel capoluogo giuliano, oltre a Salvatores, arriveranno anche due suoi storici collaboratori, la scenografa Rita Rabassini e il direttore della fotografia Italo Petriccione, che hanno già lavorato a “Come Dio comanda”.
Della trama trapela ancora poco e nulla ancora si sa del cast internazionale (il film sarà girato in inglese). Pare però certo che “The Invisible Boy” sarà un romanzo di formazione in chiave fantasy: i protagonisti sono un ragazzino dotato appunto della capacità speciale di diventare invisibile e il suo gruppo di amici. Adolescenti e superpoteri: suggestioni ibride tra “X-Men” e “Stand By Me”, anche se l’ispirazione si riferisce all’omonimo B-movie fantascientifico americano del 1957 targato MGM e uscito al tempo in Italia col titolo “Il robot e lo Sputnik”. La sceneggiatura, completamente originale, è stata scritta dallo stesso Salvatores. A Trieste verranno effettuate dalle sei alle otto settimane di riprese, impiegando maestranze locali: «Sono stati gli stessi Salvatores e Rabassini a ricordarsi piacevolmente della collaborazione con la nostra Film Commission e del livello dei professionisti del territorio, assicurando che le maestranze locali verranno coinvolte il più possibile», afferma Poillucci.
Le riprese triestine saranno associate a quelle previste in Irlanda o in Germania: dopo “La sconosciuta” e “La migliore offerta” di Tornatore, ma anche la fiction “Einstein” di Liliana Cavani, Trieste si presta di nuovo ad essere utilizzata come set ideale per una generica città nord-europea o mitteleuropea. Tutto, però, parte proprio da quella passeggiata in Porto Vecchio: «Ho detto a Salvatores che dovevo assolutamente mostrarglielo», ricorda Poillucci. «È rimasto talmente colpito che ha detto: se avessi conosciuto questo posto prima, avrei girato qui anche “Nirvana”».
La produzione del film, composta dalla società irlandese Element Pictures con la francese Babe Films e l’italiana Indigo Film di Nicola Giuliano e della sacilese Francesca Cima (che ha già prodotto in regione “La ragazza del lago” di Andrea Molaioli e “Apnea” di Roberto Dordit) ha fatto richiesta per il finanziamento regionale del Film Fund per la tranche maggiore di 150mila euro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








