Il “PalaBordon” divide Muggia
MUGGIA. «L’intitolazione del palasport di Aquilinia a Willer Bordon mi pare davvero un’ottima idea». Luigi Giani, presidente dell’Associazione sportiva dilettanti Zaule Rabuiese, va dritto al sodo. Ma la querelle su come ricordare l’ex sindaco muggesano, scoppiata dopo la proposta della giunta di dedicargli la Biblioteca comunale, non si placa.
«Bordon è stato un uomo di cultura che ha dato e fatto tantissimo per Muggia ma è stato anche un politico illuminato in tanti campi, tra cui quello sportivo» afferma Giani. Che, sulla grande divisione venutasi a creare sul modo in cui rendere omaggio a Bordon, non ha dubbi: «Bordon è stato un grande politico, ma soprattutto è stato un grande uomo. Personalmente mi pare assurda tutta questa polemica sorta a Muggia. Senza nulla togliere ad altri sindaci (Milo e Ulcigrai, ndr), Bordon è stato anche un parlamentare, poi divenuto sottosegretario e ministro. Per questo credo che Aquilinia sarebbe onorata di intitolare il palasport alla sua memoria, fermo restando che l’intitolazione di un’altra struttura o di una via sarebbe comunque doverosa».
Ma la proposta del palasport, lanciata pubblicamente dal presidente della Pro Loco Andrea Spagnoletto che a sua volta l’aveva raccolta da Paola Maineri, viene accolta con riserva dal presidente dell’Interclub Muggia, Pierpaolo Richter. «Willer Bordon è un personaggio che è entrato nella storia muggesana. Ha fatto molto, soprattutto nel campo della cultura, e quindi credo che sia la cultura il corretto ramo per ricordare la sua figura». Quanto al palasport, continua Richter, «solitamente gli impianti sportivi si dedicano a uomini di sport. E credo quindi che anche il palasport di Aquilinia debba seguire questa linea». A chiudere la questione pare essere il presidente del Muglia Fortitudo Franco Colombo: «La commissione toponomastica ha già varato una lista di nomi da scegliere per attribuire l’intitolazione del palasport di Aquilinia. Bordon, comunque, da uomo di cultura qual era, meriterebbe l’intitolazione di un luogo di cultura, ma secondo me è meglio far calmare le acque e lasciare passare un po’ di tempo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo