Il Papa manda Redaelli in “missione” a Pescara Lente sui conti di Curia e Fondazione Paolo VI

L’arcivescovo dovrà redigere una relazione sulla situazione economica ma sarà un impegno che non lo porterà a disimpegnarsi dall’Isontino 
Bumbaca Gorizia 16.06.2018 Funerale Romoli © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.06.2018 Funerale Romoli © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

l’incarico

Nell’ambito ecclesiastico gli sono sempre state riconosciute importanti doti di economo. Tant’è che, due anni fa, fu nominato amministratore apostolico ad Acqui Terme: un compito - ricordò qualche tempo fa l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli - che fu «molto impegnativo, in termini di tempo».

Ieri sera, è stato ufficializzato (dopo che da giorni ormai correvano le indiscrezioni) il coinvolgimento di Redaelli come visitatore apostolico alla Curia di Pescara. La notizia viene confermata dall’Arcidiocesi di Gorizia che evidenzia, anche, che tale incarico non avrà effetti sulla sua presenza e sul lavoro da portare avanti nell’Isontino. Insomma, riuscirà tranquillamente a gestire le impellenze, non dimenticando che Redaelli è anche presidente della Caritas Italiana.

È stato Papa Francesco a decidere di “inviarlo” come visitatore apostolico alla Curia di Pescara per effettuare non meglio definite verifiche su alcune attività legate all’amministrazione dell’arcidiocesi adriatica.

Si sa che Redaelli non è stato chiamato a risolvere le problematiche economiche di quella Curia, bensì dovrà effettuare un’accurata relazione. «Papa Francesco - scriveva ieri sera l’Ansa - ha deciso di inviare un big della Chiesa italiana», a confermare l’importanza che Redaelli sta assumendo a livello italiano nell’organizzazione della Chiesa. L’alto prelato – ma non è stato possibile ottenere conferme dirette da parte dell’Arciodiocesi di Gorizia - starebbe per terminare il suo lavoro di controllo per chiarire i vari aspetti segnalati a Papa Francesco. E non si conoscerebbero nemmeno quali sono i motivi della visita e del suo coinvolgimento.

Non è un mistero, però, che la Curia pescarese è stata al centro delle polemiche nei mesi scorsi per la gestione della controllata Fondazione Paolo VI, di cui è presidente l’arcivescovo metropolita, Tommaso Valentinetti. Sull’azione del visitatore apostolico Redaelli viene mantenuto, però, il più stretto riserbo. E la conferma plastica arriva anche dal fatto che, nonostante la notizia circolasse a Gorizia da più di qualche giorno, non era stato possibile ottenere conferme sul suo coinvolgimento e sul suo lavoro.

Non è detto, però, che l’ispezione debba, per forza, portare ad un risultato negativo: il report verrà consegnato alla Curia romana che farà le opportune valutazioni e, se necessario, adotterà dei provvedimenti. Il visitatore apostolico ha già incontrato i vertici della Curia di Pescara, con in testa l’arcivescovo Valentinetti, che già era stato ricevuto in udienza da papa Francesco in Vaticano il 3 gennaio scorso.

Perché la notizia è emersa ed è stata ufficializzata solamente nella serata di ieri? Perché c’è stato un passaggio decisivo e fondamentale. Della decisione del Pontefice si è parlato proprio ieri nel corso della visita a Chieti del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha incontrato i vescovi di Abruzzo e Molise, guidati dal presidente della conferenza episcopale Abruzzo e Molisi. Ed è in quella occasione che è venuto fuori il nome di Redaelli. —

Fra.Fa.

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