Il Pd si schiera con i sindaci: «La discarica va riempita»

Il segretario provinciale Greco prende posizione al fianco di Furlan, Presot e Altran: «Su questo tema il pensiero del partito è sempre stato chiaro»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Discarica Pecol dei Lupi ©Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia Discarica Pecol dei Lupi ©Foto di Roberto Coco

CORMONS. Un partito spaccato. Un Pd in cui non c’è una linea univoca.

È quanto sta emergendo chiaramente dalla vicenda della discarica di Pecol dei Lupi. Enrico Gherghetta, è arcinoto, non vuole nemmeno sentir parlare di riapertura dell’impianto e, al suo fianco, si sono schierate Silvia Caruso (il sindaco di San Canzian d’Isonzo che si candida alla guida provinciale del Pd) e Elisabetta Pian (primo cittadino di Sagrado). Ma, nei giorni scorsi, c’è stato un intervento, molto argomentato e chiaro nei contenuti, dei sindaci di Romans d’Isonzo Davide Furlan, di Staranzano Lorenzo Presot e di Monfalcone Silvia Altran («È giusta la decisione presa da Isontina Ambiente di presentare (doverosamente) il ricorso al Tribunale amministrativo regionale»). Pareri diversi per non dire diametralmente opposti.

Oggi interviene sul medesimo argomento Omar Greco, segretario provinciale Pd sì uscente ma tutt’ora in carica. «Condivido pienamente e sostengo la posizione dei sindaci di Monfalcone, Staranzano e Romans d’Isonzo espressa sulla stampa qualche giorno fa sulla questione ricorso al Tar per quanto riguarda Pecol dei Lupi - sottolinea con chiarezza il numero uno provinciale del partito -. La posizione del Pd di questo territorio è sempre stata chiara, limpida e coerente con quanto sostengono non solo i tre sindaci sopracitati ma anche gli altri (19 su 25) che hanno firmato la lettera inviata alla Regione qualche settimana fa».

Secondo Omar Greco, «bisogna attenersi ai fatti e non ripetere a pappagallo slogan utili a fare propaganda e non a governare (A chi si riferisce? A Gherghetta? ndr). Esistono documenti certificati che escludono qualsiasi rischio di inquinamento per la popolazione e su questo ci si deve basare. La discarica va chiusa, su questo non ci sono dubbi, ma prima va riempita definitivamente in un lasso di tempo il più breve possibile».

«Questa è stata la posizione che il Partito democratico ha sempre difeso, a tutela innanzitutto della salute pubblica e della corretta gestione di un’azienda di proprietà dei Comuni e di nessun altro. La posizione non è cambiata ed al momento non ci sono ragioni politiche per mutare orientamento. Se poi qualcuno ha deciso di cambiare posizione senza condividere la riflessione con nessuno, era prevedibile che ciò potesse creare qualche problema».

Una posizione sin troppo chiara e che non fa altro che evidenziare le differenze di vedute che ci sono e continuano ad esserci all’interno del Pd.

Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, i tre sindaci Furlan, Presot e Altran avevano concluso la loro “lettera aperta” in questa maniera: «Il resto è storia recente - la conclusione di Altran, Furlan e Presot -. Ora ci si chiede: perché la Provincia, se davvero convinta delle proprie posizioni, non ha sin dal 2011 negato il rinnovo dell'autorizzazione, disponendo la chiusura della discarica per consentire l'avvio delle operazioni post-mortem, così risolvendo la questione una volta per tutte? Nel frattempo, non possiamo che associarci alla posizione del sindaco di Cormòns Patat, equilibrata e lungimirante, che auspica un percorso trasparente e scevro da posizioni demagogiche».

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