Il Pdl e la Lega dimezzati a Pordenone

I “berluscones” perdono il 15% e la Lega il 9%. Il M5S primo partito a livello provinciale. Il Pd regge nel Comune capoluogo
Di Mauro Manzin
Udine 23 febbraio 2013 SEGGI FERMI Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 23 febbraio 2013 SEGGI FERMI Copyright Petrussi Foto Press /turco

TRIESTE. Lo “tsunami Grillo” spazza senza pietà la Destra Tagliamento e il Movimento 5 stelle diventa il primo partito della provincia di Pordenone. Che gli astri delle urne fossero benevoli per i grillini se lo aspettavano un po’ tutti, ma nessuno si attendeva un risultato di simili proporzioni.

E se il Partito democratico limita i danni a un -7% rispetto alle politiche del 2008, chi piange lacrime amare è sicuramente il Popolo delle libertà con un tracollo di quindici punti percentuali. Stesse campane a morto anche per la sponda leghista della coalizione di centrodestra con un poco benevolo -9%.

Dati diversi, invece, per quanto riguarda il voto nel Comune capoluogo. A Pordenone, infatti, il Pd è il primo partito con quasi il 26% (25,99%) incalzato a 4 punti dai grillini che fanno segnare il 22,95%. Al terzo posto il Pdl con il 19,09% mentre la Lega scivola al 6,34%. Omogenea alla provincia la disfatta del Pdl che rispetto alle politiche del 2008 a Pordenone segna un meno 15%, la Lega è in flessione di 7 punti e anche il Partito democratico perde il 7%.

Per quanto riguarda invece “Scelta civica con Monti per l’Italia” il verdetto delle urne in provincia di Pordenone è stato leggermente più benevolo di quello nazionale. Il Professore, che corre da solo con il suo simbolo al Senato racimola il 12,43% mentre alla Camera si assesta all’11,14% ma qui la coalizione che vede anche Futuro e libertà (0,32%) e l’Unione di centro di Casini (1,51%) fa segnare il 12,97%. Gli altri “esordienti” nella competizione elettorale registrano dati molto ma molto deludenti. Ingoria, in provincia di Pordenone al Senato fa l’1,29% e alla Camera l’1,66%. Fare per fermare il declino al Senato si ferma all’1,77% mentre alla Camera arriva al 2,03%, sempre a livello provinciale. Non occorre essere dei politologi per capire, numeri alla mano, che i grillini hanno “pescato” a man bassa nell’elettorato del Popolo delle libertà, in quello leghista ma anche cospicuamente tra chi, di solito, votava a sinistra ovvero Partito democratico.

Ma c’è da registrare un altro fenomeno non certo trascurabile. La provincia di Pordenone è stata sì la più “virtuosa” del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda l’affluenza alle urne, ma quasi il 5 per cento di chi ha scelto di recarsi al seggio elettorale di competenza ha poi deciso di non decidere, ossia ha annullato la scheda o l’ha depositata nell’urna in bianco. Al Senato, infatti, in provincia ci sono state 1142 schede bianche e ben 4801 voti nulli. Alla Camera le schede bianche sono state 1165, quelle nulle 5122.

Il presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani (Fratelli d’Italia), non cerca strane digressioni retoriche per giustificare il crollo del centrodestra. «È stata una disfatta - ammette - abbiamo perso molti voti a vantaggio dei grillini ma questo è la conseguenza di una campagna elettorale tutta polarizzata solo sul Polo delle libertà che non ha dato spazio a noi che siamo il centrodestra più critico e che potevamo pescare i voti tra gli scontenti». Ciriani non vede una futuro molto roseo per il nuovo Parlamento. «Con questa situazione fra pochi mesi si torna a votare. Io la grossekoalition Pdl-Pd la ritengo impossibile, sarebbe una vera ammucchiata comica». Il presidente della Provincia spera che prima di un eventuale ritorno alle urne ci sia uno spirito costituente tra i nuovi parlamentari per avere la forza di eliminare il Porcellum ossia l’attuale legge elettorale: «Se si vuole la si può fare in due settimane, non in due mesi». Poi lo sguardo corre alle regionali di aprile. «Serve una riorganizzazione della coalizione - afferma Ciriani - e se Tondo si presenterà con una sua lista spero che abbia l’intelligenza politica di dare spazio a tutti».

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