Il pesce fresco di Grado tra le Dolomiti

VAL GARDENA. Pareti bianche e finestre azzurre, come nelle più caratteristiche cartoline della Grecia, ma al Rifugio “Emilio Comici” di greco c’è ben poco. In comune con le isole elleniche c’è solo la cucina a base di pesce preparata ai fornelli dallo chef gradese Fabrizio Cucchiaro. L’idea di portare un tocco di Mediterraneo tra le Dolomiti è venuta molto tempo fa alla famiglia Marzola.
Secondo la leggenda, ai piedi della parete principale del Sassolungo, la materia prima arriverebbe fresca in elicottero proprio da Grado. La verità è che ogni giorno un furgone parte dall’Isola del Sole verso l’Alto Adige per soddisfare i palati fini dei tanti sciatori e dei molti vip di passaggio che non si accontentano dei piatti tradizionali della cucina ladina e altoatesina. Sarà forse per questo motivo che a 2.153 metri sul livello del mare, il “Comici” è considerato una vera e propria leggenda. Per capire cosa rappresenta questo rifugio, è sufficiente leggerne la storia guardando le centinaia di fotografie appese alle pareti insieme ai numerosi cimeli lasciati dagli ospiti più illustri. Che a varcare le sue porte siano stati i più grandi sciatori di sempre, da Pierino Gros a Gustav Thoeni passando per Ingemar Stenmark e Alberto Tomba, solo per citarne alcuni, è quasi ovvio. Un po’ meno scontato è che siano passati - e continuino a passare - campioni di altre discipline e celebrità di ogni genere, oltre che personalità importanti come il presidente della Repubblica Sandro Pertini o il principe Alberto di Monaco. Nel corso dei decenni qui hanno mangiato sportivi, politici e attori e tutti hanno assaporato il pesce fresco pescato a Grado. Qualcuno, oltre alla propria immagine, ha lasciato un “ricordo”. In un angolo si trova il casco di Alex Zanardi, poco più in là c’è un pezzo del tubo di scarico della Ferrari F10, sopra una porta c’è un Tapiro d’oro (ma in questo caso, Valerio Staffelli lo ha portato come regalo, è un segno di stima, non di un’Italia che non funziona).
Il legame tra il rifugio “Comici” e la laguna è strettissimo. Gianni Marzola, oltre ad avere contribuito a trasformare in maniera radicale il modo di intendere lo sci (è stato lui a inventare agli inizi degli anni Settanta il brand Dolomiti Superski, ndr), nel 1962 ha fondato anche il campeggio Tenuta Primero. Tra le altre cose, a Grado la famiglia Marzola ha gestito anche la valle da pesca all’Isola di Ravaiarina. «Il mito dell’elicottero – racconta oggi Igor Marzola, figlio di Gianni – nasce forse da una battuta un po’ esagerata. In realtà abbiamo cominciato a portare il pesce in montagna perché con i branzini, le orate e gli altri pesci di allevamento il ricavato era quello che era. Anziché portarli al mercato, mio padre propose di portarli in montagna. Disse: ’Ce li mangiamo noi con gli amici’ e partì quest’avventura. In fondo tra Grado e la Val Gardena c’era un continuo via vai di persone che lavoravano per noi. Ricordo ancora i sacchi di vongole che caricavamo sui furgoni. Ovviamente, oggi, gli astici o il tonno li compriamo da altri mercati, ma il pesce tradizionale continua ad arrivare fresco da Grado».
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